di Marco Bagnoli
dicembre 2009
Le più antiche fonti storiche sulla frazione ci portano indietro alla prima metà del Duecento, quando il liber focorum del 1226 la indica come ricompresa nell’estensione del comune rurale di Tizzana col nome di Santa Maria de Colugi. Eccola quindi nelle decime del 1288, la ecclesia Santa Marie de Colle Ughi, alle dipendenze della pieve di Bacchereto; chi mai fosse questo Ughi e perché sia nel tempo venuto meno all’attuale toponomastica resta una questione tutta da chiarire. La chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, che sorge lungo uno dei rami secondari della Via Francigena, venne modificata ed ampliata nel 1954 su progetto del celebre architetto pistoiese Giovanni Michelucci, grazie al lascito del conte sen. Alessandro Contini Bonacossi. L’edificio è posto alla sommità della strada che s’inerpica per il declivio, quale ideale compimento della bella via crucis del Sabatelli che fin lì si snoda. Eppure non è questo il solo vanto di Colle, che con le sue poco più di cinquecento anime è attualmente la frazione più piccola del comune.
La Sacra Spina
La chiesa di Colle è infatti nota per la venerata presenza della Sacra Spina, un frammento della Corona portata da Cristo nel tempo della Passione. Le fonti storiche e quelle dottrinarie che ne attestano in qualche modo l’autenticità devono entrambe sottostare al trascorrere dei secoli che ne hanno confuso i percorsi. L’ispirazione per una ricerca delle testimonianze fisiche degli eventi narrati nei Vangeli inizia infatti molti anni dopo il loro accadimento, ad opera di ferventi devoti, quasi sempre grandi nomi dell’era “cristiana” che si è nel frattempo affermata. Troviamo quindi papi, imperatori e famiglie nobili presi a barcamenarsi tra assedi e crociate, Impero d’Occidente e Bisanzio; le reliquie divengono emblema di un potere terreno inconfutabile, ma anche di sincera stima e affetto familiare, quando queste vengono condivise in piccole parti tra parenti e alleati.
La Spina di Colle, una delle tante, tantissime, perfino troppe diramatesi in tutta l’Europa, giunge in loco nella prima metà del XVIII° secolo – l’incertezza è d‘obbligo. Sarà poi il parroco Macario Rossi, all’inizio del secolo scorso, ad avviare le pratiche di traslazione al culto popolare, stante fino ad allora il possesso nelle mani della famiglia Bourbon del Monte di Santa Maria. Nel 2007, dopo una pausa di circa vent’anni, il piccolo popolo di Colle è tornato a celebrare la Festa della Sacra Spina, la domenica precedente o successiva alla ricorrenza dell’Esaltazione della Santa Croce, il 14 del mese di settembre, grazie anche al parroco don Mario Monticelli.