Alle prese con la raccolta differenziata!

Alle prese con la raccolta differenziata!

di Carlo Rossetti

dicembre 2013

La casalinga si aggira smarrita per casa tenendo in mano un calendario sul quale poggia lo sguardo, che dirotta ogni tanto su una serie di recipienti di colori diversi disposti nel vano cucina. Si nota fin dal primo momento che è preoccupata, perché non riesce a capire bene come dovrà utilizzare i contenitori che le sono stati consegnati, nonostante il calendario che tiene in mano, ne spieghi le modalità. E’ l’effetto dell’entrata in vigore della raccolta differenziata dei rifiuti che prevede un più idoneo e razionale smaltimento, ma che necessita di una particolare attenzione nel classificare ogni tipo di rifiuto e riporlo quindi nel recipiente che gli è destinato. Perciò si tratta di prendere dimestichezza con la suddivisione in organico, vetro, multimateriale e indifferenziato, di quanto normalmente si elimina nel corso di una giornata in ogni famiglia. E’ per questo che la casalinga è preoccupata, perché dopo aver letto attentamente il depliant illustrativo che le è stato consegnato con i recipienti, ancora non è riuscita a farsi un’idea chiara di come dovrà procedere. Quando è convinta di avere capito e sta per tirare un sospiro di sollievo, è assalita nuovamente dal dubbio. Non sa dove certi rifiuti vadano collocati, a causa della loro difficile attribuzione tipologica: così ricade nello sconforto. Non è eccessivo dire che la nuova regolamentazione dei rifiuti le ha disturbato anche il sonno se, di soprassalto, durante la notte, ha ricorrenti visioni di rifiuti che sembrano sommergerla.

E’ sola, non sa a chi rivolgersi, salvo parlarne con le amiche quando ne incontra qualcuna. «Ma te, ad esempio Clementina, la carta argentata della cioccolata dove la metteresti? Va nel multimateriale o nell’indifferienzato? Il pelo dei cani o dei gatti, dove si mette?» «Ora così su due piedi non saprei dirti,» risponde la Clementina «ma abbiamo guardato io e mio marito e credo che non sarà poi così difficile». «Eh! certo tu hai il marito che ti può aiutare,» riprende la casalinga, e non si sa se nella riflessione vede nel coniuge dell’altra la soluzione del problema, oppure c’è il rimpianto per una figura che non ha mai avuto accanto. Alla Clementina sembra di capire dal tono che forse il pensiero contiene qualcosa che va al di là dell’argomento rifiuti e ne approfitta per una bordata verbale nei confronti dei mariti, un po’ per sfogarsi, un po’ per far coraggio all’amica. «Che ne vuoi fare dei mariti? Fanno confondere e basta. Bisogna servirli, riverirli, ma dei problemi della casa non se ne occupano affatto. Per carità, il mio è un lavoratore, questo sì, ma poi bar e calcio e chi l’ha visto lo ha rivisto. Tocca a noi donne tirare la carretta. Beata te che non hai mai avuto a che fare con il marito. A te non pare ma sei stata fortunata.» E l’altra, a fior di labbra: «Mah, sarà, se lo dici tu». «Per quanto riguarda i rifiuti stai tranquilla, saranno i primi tempi un po’ difficoltosi , poi vedrai sarà tutto molto semplice», rassicura la Clementina. La casalinga si sente ora sollevata e si rende conto di essere stata in fin dei conti fortunata per non aver trovato nessuna anima gemella, il principe azzurro che con l’andar del tempo a quanto pare si sarebbe stinto. «Meglio così», pensa fra sé. Per quanto riguarda i rifiuti, farà come faranno tutti.

Non vorremmo che in qualche casa, dopo cena, si riunissero gruppi di persone per interrogarsi a vicenda e verificare quanto ognuno di loro ha capito, sottoponendo magari i più anziani a dar prova, con sacchetti alla mano, di saper riconoscere il contenitore appropriato. «Provate voi Agenore», dice la nuora al suocero, «Questo sacchetto dove lo mettereste?» «Ma guarda un po’ alla mia età cosa mi tocca fare, mah!», risponde Agenore. Poi rimane un po’ perplesso e mentre panoramica con lo sguardo da un contenitore all’altro, incrocia quello del nipote che in disparte, con un accenno impercettibile, gli suggerisce dove depositare il sacchetto, operazione che esegue con il plauso dei presenti. «Bravo Agenore, che ganzo!» gli fa qualcuno e anche se non c’entra niente aggiunge per un eccesso di compiacimento, «Si vede che avete fatto la Resistenza». Ora tocca all’Ersilia, la moglie, che non potendo contare sull’aiuto del nipote per una questione di complicità di stampo maschile con il nonno, non riceve nessuna indicazione e “toppa” inesorabilmente. Alla classificazione dei rifiuti si somma il controllo dei tempi di consegna, che si aggiunge alle scadenze dell’imu, della tares e della trise. Preoccupazione momentanea per un cambiamento che ci auguriamo porti notevoli vantaggi soprattutto dal punto di vista ambientale.

Quanto sopra descritto non è il frutto esclusivo della nostra immaginazione, il piacere dell’iperbole, ma la conseguenza della diffusa e iniziale preoccupazione che, siamo certi, si dissolverà dopo un breve periodo di rodaggio. Indubbiamente qualche problema lo crea specie per coloro che occupano piccoli appartamenti, dove lo spazio è esiguo e perciò sfruttato nella maniera più totale. Basta vedere certi terrazzi condominiali, nei quali le famiglie hanno radunato un po’ di tutto, trasformandoli in veri e propri magazzini, per capire quanto sia loro difficile trovare un posto ai vari contenitori. A parte ogni amenità, siamo convinti che l’adozione del provvedimento costituisce un primo passo in avanti per cercare di risolvere un problema importante per la nostra sopravvivenza, che la civiltà dei consumi sta mettendo in pericolo.

 

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