di Massimo Cappelli
Corrada Borelli il 15 dicembre 2011 ha compiuto cento anni, le hanno fatto festa parenti e amici alla Casa di Riposo S. Francesco di Montecatini Alto, dove da qualche anno risiede. La sua storia non poteva non essere raccontata da Noidiqua per cui abbiamo invitato in redazione il nipote Piero Borelli, stimato professionista quarratino, che con la moglie Adriana ha fornito informazioni preziose per stendere questo pezzo. Ci è sembrato opportuno inserire questa storia nella rubrica “Adottiamo un nonno?” anche se Corrada, non essendosi mai sposata, nonna non lo è. Tuttavia, ogni signora che oltrepassa la soglia dei cento anni, ha tutte le carte in regola per poter essere la nonna di tutti.
<<Persona molto dolce, colta, religiosa>> racconta Adriana <<zia Corradina è stata per tantissimo tempo presidente dell’Azione Cattolica locale e della San Vincenzo De Paolis, l’attuale Caritas>>. <<Per moltissimo tempo>> ricorda Piero <<il suo lavoro è stato quello di insegnante, preparatrice alla formazione scolastica per molti bambini che si avviavano alla prima elementare, tenendo anche ripetizioni pomeridiane, diventate nel tempo veri e propri corsi di doposcuola soprattutto per coloro che abitavano a Quarrata centro e nelle frazioni di Folonica, Tizzana, Spedaletto, Santallemura fino ad arrivare a Colle>>. Chi scrive, negli anni ’60 è stato uno dei suoi allievi più “zucchettoni“. Ricordo come fosse ieri la casa della signorina Corrada (così la chiamavamo noi da bambini), con il tavolo di legno, quadrato, con tutti i ragazzi intorno a fare i compiti. Come non ricordare la Gina, sua sorella, che durante le lezioni ricamava accanto alla finestra e alla quale, orgogliosa, la sorella mostrava i lavori degli alunni più meritevoli. Il giardino dietro casa, tanto piccolo quanto grazioso, con fiori di svariate specie, le scalette e i vialetti con la ghiaia.
Sono d’accordo con Adriana, quando asserisce che tante generazioni quarratine hanno imparato a scrivere grazie a lei, forse centinaia di ragazzi, se consideriamo che insegnava già dal primo dopoguerra. Adriana, ammirando la bella foto di Corradina con la lunga treccia di capelli sulla spalla, si ricorda di aver parlato, anni fa, con diversi anziani signori che le hanno raccontato di quanto fosse stata, in gioventù, bella e irraggiungibile. Questa signora è una assidua lettrice di Noidiqua e quando ha visto nel numero di giugno dello scorso anno l’articolo su Francesco Colzi, il luminare della medicina morto nel lontano 1903 non ancora cinquantenne, si è ricordata che proprio il professor Colzi, prima che lei nascesse, operò di appendice la sua mamma, Rosina Banchelli (della dinastia dei Banchelli notai della Caserana, nonna paterna di Piero) proprio quando era incinta di suo fratello. Da qualche anno Corradina ha scelto di vivere nella grande oasi di pace che è la Casa di Riposo San Francesco di Montecatini Alto, lì è accudita con tanto amore e dedizione dalle suore francescane di suor Anna Rosa, Madre Superiora di questo istituto. È facile trovarla in biblioteca immersa nella lettura, in Chiesa tutte le mattine alla Santa Messa o il pomeriggio a recitare il Rosario. Siccome per questioni personali vado spesso in quella struttura, e mi capita frequentemente di incontrarla, spero solo di non avere fatto tanti errori, altrimenti, quando leggerà questo articolo… saranno bacchettate sulle mani!
Vorrei concludere ringraziando Piero e Adriana Borelli per avermi aiutato a scrivere della loro cara zia. Voglio fare, anche da parte di tutta la redazione di Noidiqua, tanti auguri a Corradina Borelli: visto che ha da poco azzerato il suo contachilometri, spero che possa fare ancora tanta buona strada, illuminata dai fari di luce della sua Fede.