Cos’è la blockchain?

Cos’è la blockchain?

di Serena Michelozzi

marzo 2024

Ma cos’è la blockchain e come poterla utilizzare nei processi di verifica della regolarità contrattuale e di sicurezza sul lavoro a livello di singolo datore di lavoro da parte delle casse edili?

La blockchain può essere vista come un database, ossia, una raccolta di informazioni memorizzate elettronicamente su un sistema informatico. Invero, la blockchain è una grande banca dati composta da un insieme di registri digitali condivisi e formati, a loro volta, da blocchi che contengono dati ed informazioni. In altri termini, la blockchain altro non è che una tecnologia che si basa su un registro distribuito (in inglese distributed ledger technology), capace di registrare scambi e informazioni, intervenienti tra i partecipanti alla stessa, in modo sicuro e permanente, mediante la condivisione di un database che rimuove la necessità di intermediari e di un’autorità centrale.

Il carattere innovativo della tecnologia in parola sta nel fatto che, una volta che un dato o più dati vengono inseriti all’interno dei blocchi, – in virtù di precisi strumenti tecnici – diventano inalterabili ed inoppugnabili, pur rimanendo trasparenti e conoscibili da tutti i partecipanti alla blockchain. Tale sistema ci garantisce: persistenza, trasparenza e immutabilità di qualsiasi dato si vada a trattare. I cinque punti ritenuti essenziali sono: validità giuridica, marche temporali, identità degli utenti, meccanismi contrattuali e tutela dei dati. Tutti questi aspetti, che si stagliano sul crinale tecnologico-giuridico, sono stati riportati all’interno della “norma blockchain” contenuta nel D.L. Semplificazioni (D.L. 14 dicembre 2018, n.135 così come convertito dalla legge 19 febbraio 2019 n.12).

Nell’ambito della sicurezza sul lavoro e delle Casse Edili è intervenuto poi nel 2021 il decreto ministeriale n. 143 che ha definito il sistema di verifica di congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nell’esecuzione di lavori edili, sia pubblici che privati. Il decreto ha affidato alla Commissione Nazionale delle Casse Edili, fra l’altro, l’istituzione di un’apposita banca dati condivisa con Inps, Inail e Ispettorato nazionale del lavoro (art. 6, c. 2), che potrebbe essere realizzata, appunto, mediante tecnologie a registro distribuito (DLT), tra cui, appunto, quella della blockchain.

Difatti, l’iscrizione alle Casse Edili da parte delle aziende che applicano il contratto dell’edilizia è obbligatoria, così come per il personale operaio. Pertanto, con la ricezione dei vari dati di datori di lavoro e di operai, sarà possibile per gli enti soprammenzionato (casse edili, Inps, Inail e INL) eseguire una verifica di congruità “a più mani” nell’ambito del settore edile al fine di promuovere l’emersione del lavoro irregolare, contrastare il fenomeno del dumping contrattuale e assicurare una diffusa ed effettiva tutela dei lavoratori sia sul piano retributivo e contributivo e, indirettamente, in materia prevenzionistica. Un registro digitale distribuito, quale quello della Blockchain, condiviso sull’intero territorio nazionale, consentirebbe dunque, introducendo specifici automatismi, di avere una pressoché immediata e ponderata contezza circa i dati trasmessi e di poter verificare la regolarità delle varie attività poste in essere in ambito edile da parte dei vari operatori del settore.

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