di David Colzi
marzo 2017
Il bello di parlare di certi esercizi commerciali storici, è che questo diventa il pretesto per ripercorrere la storia della nostra comunità. Non fa eccezione Danilo Abbigliamento, un negozio che si trova in piazza Risorgimento dagli inizi degli anni ’50; il suo fondatore è stato Danilo Venturi (1923 -2000), che avviò la sua piccola impresa in un locale di soli 5 metri quadri nel 1951, aiutato dalla moglie Volga, venuta a mancare nel 2007. Inizialmente si proponeva come sarto da uomo ed il negozio si chiamava “Confezioni Danilo”. In quell’epoca a Quarrata lavoravano altri due suoi colleghi, Alfredo Petracchi, sempre in piazza Risorgimento e Alvaro Petracchi, il “sartino” di Olmi. Quando Danilo iniziò questa piccola avventura imprenditoriale, aveva «la vetrina in affitto e le seggiole a debito» come ci ricorda uno dei tre figli, Romano. Presto la famiglia si allargò con la primogenita Daniela e nel 1960 con i gemelli Romano e Roberto, rimasti nel tempo tutti e tre nell’attività di famiglia. Nonostante la prole numerosa, i coniugi Venturi continuarono a lavorare fianco a fianco, sia di giorno che di notte per rispettare le consegne. Romano, ricordando ciò che gli diceva la mamma, afferma che il negozio iniziò ad ingrandirsi nel momento in cui nacquero lui e suo fratello Roberto.
Mamma Volga che non poteva permettersi di stare a casa, li portava con sé in negozio e, mentre con una gamba dondolava una carrozzina, con le mani continuava a cucire. Ma dal momento che le carrozzine erano due, fondamentale era l’aiuto della zia Iliana, cognata di Danilo, altra colonna portante dell’impresa di famiglia rimasta per anni in negozio. In quel primo scorcio dei ’60, c’era inoltre il mercato domenicale in piazza, quindi il negozio di Danilo rimaneva aperto tutto il fine settimana. Il nome venne cambiato in “Danilo Abbigliamento”, quando iniziarono a proporre abiti già confezionati di marca, come gli impermeabili, che naturalmente non potevano essere cuciti tradizionalmente. Così pian piano, l’abilità del signor Venturi e della signora Volga vennero messe al servizio di riparazioni, orli e quant’altro. Negli anni ’70 il negozio raggiunse le dimensioni attuali.
Essere in piazza significava anche prendere parte ai grandi eventi ricreativi della nostra comunità; fra questi i Grandi Veglioni organizzati da Arzelio Belli durante il carnevale, che dagli anni ’50 in poi, portarono a Quarrata i protagonisti della musica italiana. Le serate canore si svolgevano all’ex cinema Moderno e gli artisti usufruivano del negozio di Danilo, come fosse un camerino per il cambio d’abito. In questo modo la famiglia Venturi vedeva sfilare nel loro negozio celebrità quali Domenico Modugno, Claudio Villa, Renato Carosone, Nilla Pizzi, Mal e Betty Curtis. A settembre era poi la volta di un’altra manifestazione organizzata da Arzelio Belli: il Gran Premio Industria e Commercio, una corsa ciclistica che portava in città tanti atleti. Daniela ricorda ancora con affetto Guido Carlesi soprannominato “il Coppino” per la somiglianza con il celebre Fausto. Anche in quel caso il negozio di famiglia era a disposizione degli sportivi che si dovevano cambiare. Gli anni del boom economico portarono nel negozio di Danilo anche gli imprenditori del mobile quarratino, soprattutto nel periodo in cui c’era la Fiera del mobile a Milano, perché magari avevano bisogno di più abiti per i vari giorni dell’evento. Persino gli industriali pratesi arrivarono dal sarto Danilo per acquistare un bel completo, oltre ovviamente a tanta gente comune. «Lui ha vestito più della metà dei quarratini» ricorda Daniela; «ci sono persone che tutt’oggi mi fermano per strada per ricordarmi di quando il babbo gli cucì l’abito del matrimonio oppure il primo cappotto del figlio». Fra le persone “comuni”, i Venturi rammentano ancora il vestito da comunione fatto ai fratelli Rossi di Prato; uno dei due, Paolo, forse qualcuno di voi lo avrà visto in TV, essendo stato Campione del mondo di calcio con la Nazionale italiana nel 1982! Negli anni la famiglia Rossi rimase molto affezionata ai nostri concittadini, basti pensare che Daniela, Romano e Roberto furono fra gli invitati al matrimonio di “Pablito”, come lo chiamava Bearzot. «A me portò anche la maglia della Nazionale» ci dice Roberto.
Ma che tipo era Danilo Venturi? Un uomo preciso sul lavoro e molto elegante nel vestire, che non rinunciava mai alla camicia, neanche d’estate e quasi mai faceva a meno della cravatta: «la metteva persino quando andava a caccia con gli amici» ricorda divertita Daniela. «Non voleva neanche che io portassi i jeans, durante l’apertura del sabato» aggiunge Romano. è facile quindi intuire che non abbia fatto i salti di gioia quando agli inizi degli anni ’90, arrivò la moda dei jeans strappati anche per le firme prestigiose tipo Dolce e Gabbana. «Nonostante venissero venduti con facilità, il babbo continuava a dire che si vergognava a proporli ai nostri clienti» dice sorridendo Romano. «D’altronde era della vecchia scuola, per lui la massima soddisfazione consisteva nel vendere l’abito classico, quello adatto per rivestirsi la domenica».
Negli anni ’80 l’attività di famiglia venne integrata con un nuovo punto vendita, “Eccetera”, situato in via Roma 1 e gestito tutt’oggi da Roberto. Daniela ha invece aperto un altro negozio sul viale Montalbano al numero 13, che porta il suo nome. Romano è ancora in piazza con “Danilo Abbigliamento”.