di Marco Bagnoli
giugno 2017
Davide Pacini nasce a Pistoia, ma dal 2012 vive alla Ferruccia di Agliana; molti di noi lo conosceranno nella sua veste di sovrintendente di polizia municipale del Comune di Quarrata, e saranno sorpresi di scoprire quest’altro lato della sua personalità. Un po’ come la sua collega Rosanna Matteoni, vigilessa, Davide Pacini, Maestro d’arte classe 1960, è anche un pittore. Si è diplomato all’Istituto statale d’arte Petrocchi di Pistoia e di pittura se ne occupa da quando era ragazzino – del resto in casa dipingevano e disegnavano un po’ tutti, il babbo, la mamma e anche il nonno era bravo. All’indomani del suo diploma, nonostante la qualifica di disegnatore di architettura e arredamento Davide ha finito con l’indossare la divisa, e oggi vanta ben trentasei anni di servizio alle spalle.
Dipinge a olio, con gli acquerelli e con tempere acriliche, privilegiando la tela, ma anche il cartoncino, un supporto che gli piace molto; oltre a questo si occupa anche di grafica. I soggetti della sua pittura sono paesaggi e ritratti, realizzati poco alla volta nei momenti di tempo libero. La compagna Cristina è a suo modo partecipe di questa sua passione, ed è lei che lo spinge a continuare, anche quando magari viene un po’ la voglia di lasciar perdere.
Le occasioni di farsi conoscere non gli sono mancate: dal 1996 al 2002 espone spesso, in prevalenza a Pistoia. Poi vince il “Premio Biennale Internazionale Art Collection 2003 – Grandi Firme dell’Arte Contemporanea”, mentre gli viene consegnata la Targa d’Oro per la sua valenza tecnica e la capacità’ artistica a Porto Venere (SP). Dal 2003 è accademico associato dell’Accademia internazionale “Greci Marino”, Accademia del Verbano di lettere, arti e scienze. Nel 2016 partecipa alla Mostra internazionale di pittura “Calici d’Arte” di Montercorsaro, Macerata e quest’anno gli è stata riconosciuta l’ammissione al Premio internazionale Arte Milano con attestato di Vittorio Sgarbi, in attesa di conoscere l’esito della premiazione che si terrà in luglio.
Negli anni i suoi quadri sono stati regalati, molti venduti, almeno fino a che l’avvento di questa benedetta crisi non ha scoraggiato una buona parte degli amatori. Il “Dizionario enciclopedico internazionale d’arte moderna e contemporanea 2002/2003” quotava un suo 35×50 mille euro. Per quanto riguarda i progetti futuri è attualmente in cantiere una mostra in giugno o luglio presso una galleria nel centro di Firenze, mentre il periodico “Arte e artisti contemporanei” gli dedicherà uno spazio in una delle sue prossime uscite. Le figlie a loro modo tramandano la vena artistica di famiglia, dal momento che Francesca si è diplomata all’Istituto d’arte, mentre Valentina si è da poco laureata in Progettazione della moda all’Università di Firenze.
Dice di lui la critica Ilaria Minghetti: “Le opere di Pacini sono opere nate dal cuore e da un istintivo coinvolgimento per un soggetto. Sono emozioni, sono attimi di gioia, sono momenti di malinconia che attraverso la scelta del soggetto e l’uso del colore, netto o sfumato, tenue o forte, senza dubbio protagonista dell’opera quanto il soggetto stesso prendono forma sulla tela, e in questo è la bellezza delle opere di questo artista: sono messaggi nati dal cuore e rivolti a chi con il cuore e non solo con gli occhi legge la vita”.