Discariche e “polverometro” – il resoconto di Daniele Manetti

Discariche e “polverometro” – il resoconto di Daniele Manetti

di Linda Meoni

settembre 2014

Sette discariche abusive “catalogate” su tutto il territorio nel giro di appena un’ora. Questo triste bilancio, c’è di che rammaricarsi, è certamente arrotondato per difetto. Nonostante l’introduzione della raccolta porta a porta, la ferita dell’abbandono rifiuti si fa sempre più profonda. E se a fine luglio si parlava di una percentuale di differenziata arrivata al 69,5% con ulteriori tasselli aggiunti al percorso di smaltimento rifiuti, come la raccolta di olio vegetale usato introdotta a fine luglio, la segnalazione da parte dei cittadini di aree trasformate in discariche a cielo aperto è cresciuta altrettanto rapidamente. «Via Giacomelli, via Collecchio, via Campriana, via Vecchia Fiorentina II tronco, piazza dei giardini a Catena, via del Casone e via Modena» rileva Daniele Manetti dopo un sopralluogo di fine agosto effettuato con Luciano Bencini: «sono questi i punti critici di abbandono rifiuti che abbiamo rilevato durante il giro. Gli stessi cestini piazzati nei parchi pubblici, stanno diventando sempre più bidoni personali in cui buttare quello che forse non si sa dove mettere a casa. Un quadro certo non esaustivo, che dà però il senso di come tutta la problematica della gestione rifiuti debba essere rivista in un clima di partecipazione, collaborazione e trasparenza che richiediamo da sempre». Intanto Quarrata si prepara, stando agli annunci del luglio scorso, alla collocazione di quaranta compostiere e all’installazione di dieci telecamere mobili da piazzare nei punti più bersagliati dall’abbandono rifiuti.

Ma la “battaglia” sul fronte ambientale non si limita ai rifiuti. È di qualche mese fa la messa a punto, con il supporto di un ricercatore fiorentino del Cnr, di un piccolo strumento battezzato “polverometro”, in grado di misurare e registrare le emissioni potenzialmente dannose per la salute a una frequenza di una volta al minuto. Il tutto racchiuso in appena pochi centimetri quadrati di plastica e chip. Il costo? Appena 50 euro per una tecnologia low cost che potrebbe affiancare e completare il lavoro già svolto dalle centraline esistenti. A progettare questo innovativo strumento è Massimo Del Guasta, ricercatore fiorentino del Cnr che, sollecitato dai frequenti contatti con Daniele Manetti per Legambiente circolo Piana pistoiese, ha trovato l’aggancio perfetto. È così che uno di questi piccoli e precisi strumenti già da tempo ha trovato postazione fissa a fianco della centralina di Montale, restituendo risultati che potrebbero fornire un quadro preciso della situazione inquinante locale. «Non si tratta di un oggetto hi-tech» spiega Del Guasta «ma di un piccolo oggetto realizzato con componenti commerciali a bassissimo costo. Questi apparecchi erano già pronti per un progetto poi non andato in porto e così, dopo l’incontro con Manetti, è nata l’idea di metterli a servizio del cittadino. Naturalmente questi piccoli prototipi non nascono come strumenti sostitutivi, ma hanno ragione di essere utilizzati come supporto alla tecnologia esistente perché permettono misurazioni al minuto, consentendo di individuare, zona per zona, i picchi di massima emissione inquinante, andando a scandagliare poi la sorgente inquinante stessa». Otto in tutto i piccoli apparecchi messi a punto dal ricercatore Del Guasta, due dei quali sono rimasti a Quarrata per procedere con un’autogestione dei controlli. «L’idea» precisa Manetti «è che questi polverometri siano concessi all’uso dei cittadini, coadiuvati dall’appoggio di associazioni come Legambiente. Una volta localizzati i punti di rilevamento degli inquinanti, sarà interessante incrociare il dato di massima emissione con l’orario. Questo ci aiuterà a capire non solo se una zona è inquinata, ma quando e probabilmente perché le concentrazioni sono più alte ad un’ora anziché un’altra».

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