Don Orazio Ceccarelli

Don Orazio Ceccarelli

di Marco Bagnoli

giugno 2008

Don Orazio nasce a Limite sull’Arno il 27 luglio del 1869, in una famiglia povera e numerosa. Il piccolo viene cresciuto dallo zio paterno, don Gaspare, pievano della Ferruccia, ed è lui che lo avvia agli studi presso il seminario di Pistoia. Il 19 maggio del 1894 viene ordinato sacerdote ed il suo primo incarico è quello di cappellano al fianco dello zio, ormai anziano. Il suo giovanile entusiasmo viene totalmente assorbito dalle esigenze dei suoi parrocchiani.

Il desiderio di dedicarsi agli altri lo spinge inoltre ad approfondire quella che allora era detta la questione sociale della chiesa. È per questo che partecipa a diversi convegni che in quegli anni vedono costituirsi una vera e propria anima movimentista del mondo cattolico in favore delle istanze del popolo e in particolare dei disgraziati. Suo vicino di parrocchia è il cappellano di Vignole, don Dario Flori, detto Sbarra, ed entrambi condividono il medesimo impegno. La questione critica dell’epoca era quella dei lavoratori della treccia di paglia che serviva ai fabbricanti di cappelli di Firenze. Quello di trecciarola era un lavoro faticoso e mal pagato. I due sacerdoti si mobilitano decisamente in loro aiuto, fino ad organizzarne diversi scioperi.

Don Orazio Ceccarelli si ingegna anche di estendere un’esperienza agricola che si era sviluppata nella sua terra natale: alcune famiglie contadine avevano raggiunto il benessere diventando essi stessi coltivatori della preziosa paglia. Resosi però conto della gravosità dell’impresa, tenta allora di aggirare l’ostacolo, ed ecco che nel 1904 fonda la Cassa Rurale della Ferruccia. La sua attività consente così ai contadini di accedere a prestiti facilmente rimborsabili, al posto del dilagante strozzinaggio che si mangiava le case ed i poderi. Sorse inoltre un mulino sociale ed una cooperativa di consumo. Da allora tali organizzazioni si moltiplicarono, prima nella diocesi e poi in tutta la Toscana. Il 31 maggio 1916 viene nominato dal Vescovo Economo Spirituale. Don Orazio resta comunque devoto alla piccola cerchia della sua parrocchia: fonda le associazioni cattoliche maschili e femminili per contrastare l’ateismo dilagante, ed un vasto ed efficiente asilo per l’istruzione dei più piccoli. Dedica una nuova chiesa all’Immacolata Concezione per consentire il culto alle famiglie del Barba. Nel 1921 è nominato monsignore da Benedetto XV. La sera del 17 marzo del 1927 riporta una ferita alla spalla e al polmone sinistro a seguito di un incidente con la sua moto. All’ospedale gli è diagnosticato un diabete fino allora insospettato, che rende vana ogni cura. Il 24 marzo gli viene tributato un grande funerale cui partecipano tutti i suoi poveri.

 

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