di Marco Bagnoli. Ph: Foto Olympia
marzo 2022
Torniamo a parlarvi di Duccio Gallorini, un ragazzo di quattordici anni che è già riuscito nella invidiabile impresa di trasformare una passione in un mestiere vero e proprio. Andava ancora in terza elementare quando decise di iscriversi al corso di recitazione teatrale tenuto dal Maestro Lorenzo Tarocchi. La cosa gli piacque evidentemente, perché decise di rinnovare l’investimento di tempo ed entusiasmo in un corso stavolta di tre anni, dal 2015 al 2019, presso la Accademia Arte e Spettacolo Danza di Eleonora Di Miele e Luca Ferrante, di Pistoia.
Nel 2017 partecipa al musical “Com’è bello passeggiar con Mery”, il lavoro dell’Accademia basato sul personaggio di Mery Poppins. Ecco che di colpo, come per magia – ma una magia attentamente ricercata, con impegno – Duccio ha undici anni e si ritrova a vestire i panni, anzi, il costume, di un altrettanto giovane personaggio. L’occasione, nel 2019, è il film indipendente “Pistoia 1944 – Una storia partigiana”, diretta da Gaia Cappelli. È poi la volta del “Pinocchio” di Matteo Garrone, e il privilegio assoluto è quello di aver potuto assistere alla prova di un grandissimo delle nostre scene, che appena un anno più tardi ci avrebbe lasciato, restando al contempo per sempre dentro di noi, il Maestro Gigi Proietti. Il ruolo, nel grande affresco collodiano, è quello di una comparsa, ma come se lo avessero sentito, ecco che nel 2020, l’anno terribile del Covid, Duccio viene chiamato nientemeno che sul set di una produzione RAI, la fiction di Rai Uno con Vittoria Puccini “Non mi lasciare”, andata in onda pochi mesi fa per la regia di Ciro Visco. Anche qui, le tinte chiaroscurate già sperimentate nella “pellicola” di Garrone, delimitano i contorni di una vicenda piena di tensione, e stavolta Duccio ne è protagonista. Le riprese si protrarranno fino all’aprile 2021, consentendo anche di rilevare la predisposizione di Duccio per i dialetti, in particolare per quello veneto, richiesto dall’ambientazione lagunare della vicenda.
Finito qui? No. Il 2021 è anche l’anno della sua partecipazione a “Don Matteo 13”, un tredici fortunato, accanto a Nino Frassica, Raoul Bova, Maria Chiara Giannetta e il resto del cast, nel terzo episodio, “Un amico ritrovato”, di imminente programmazione, sempre su Rai Uno. Inutile dire il “gioco serio” dell’attore non ha minimamente distratto il nostro Duccio dai suoi primari doveri di studente, arrivando anzi a sottolineare come la recitazione apporti significativi progressi nella lettura e nella socialità – una cosa questa non di poco conto, visto che la pandemia ha penalizzato soprattutto i più giovani, nelle loro relazioni più basilari. Duccio è il primo in famiglia che si dedica all’arte, anche se il fratello maggiore, Roberto, a diciannove anni è ormai prossimo dal diventare pilota di linea, altro mestiere che ti stacca letteralmente da terra, un po’ come fa il cinema. E quindi un’opera d’arte l’hanno fatta pure Desireé e Samuele, gli immancabili genitori, primi sostenitori e primi spettatori in giro per l’Italia.
E dire che all’inizio Duccio si era buttato su un’altra attività, la scherma, interrotta in favore della recitazione giusto prima di passare all’agonismo – e chissà che non ci avrebbe riservato delle sorprese anche lì. Che altro dire? Oggi lavora con l’agenzia Studio Segre di Roma, e staremo a vedere. Un suo grande idolo è Marco Giallini, probabile che un giorno di questi capita che lo incontra… Lui, comunque, ha già maturato la consapevolezza che non si può approfittare sempre della disponibilità altrui, nonostante poi il set si trasformi immancabilmente in una grande famiglia.