Educare alla parità di genere

Educare alla parità di genere

di Piera Salvi

marzo 2015

Un filo che lega tre comuni e tutte le età, dai bambini agli anziani, con l’obiettivo di educare alla parità di genere. A gennaio è partito il progetto educativo “Il filo che ci lega: l’omogeneità nell’eterogeneità”, condiviso dai Comuni di Quarrata, Agliana e Montale e presentato al tavolo provinciale per la parità di genere, finanziato con risorse regionali (legge 16/2009 cittadinanza di genere).

Il progetto, che si concluderà con un convegno a Villa Smilea di Montale il 16 maggio, prevede percorsi educativi da zero a 14 anni nei servizi per l’infanzia e nelle scuole dei tre territori, coinvolgendo bambini, ragazzi e famiglie, con laboratori nelle scuole, ma anche per educatori, genitori e nonni (riserva preziosa di memoria, d’identità e di esperienza). Nelle scuole elementari è prevista anche una visita finale a Montecitorio, perché sarà affrontato il tema dei diritti e dei doveri delle donne e degli uomini, analizzando la Costituzione. Illustrando il progetto, gli assessori alle pari opportunità, Lia Anna Colzi (Quarrata), Luisa Tonioni (Agliana), Marianna Menicacci (Montale) hanno sottolineato la proficua collaborazione fra i tre Enti, che attua con questo progetto la condivisione su formazione del personale e stili educativi, la reale interazione fra enti locali, famiglie e scuole, il coinvolgimento dei bambini in diverse fasce d’età, il dialogo tra generazioni e l’arricchimento reciproco nello scambio di esperienze.

«In questi ultimi anni sono cambiati notevolmente gli stili di vita» rilevano i tre assessori, «per cui le tre amministrazioni intendono sostenere le famiglie offrendo momenti di condivisione e riflessione sui temi della differenza di genere, della coppia, della genitorialità e delle diversità dei ruoli. La volontà condivisa è quella di accompagnare i bambini lungo un percorso di riflessione e valorizzazione di similitudini e differenze alla luce di una cultura delle pari opportunità che aiuti a crescere, adottando buone pratiche spendibili a partire dalle situazioni quotidiane sia a scuola che in famiglia. Le similitudini e le differenze devono diventare valore e risorsa preziosa a cui tutta la comunità possa attingere. Le proposte sono varie, in un intreccio tra pratica e teoria, tra esperienze individuali e di gruppo, per giungere all’autonomia consapevole di sé». «Il programma» spiegano Colzi, Tonioni e Menicacci «è stato curato con l’intento di suscitare legami sempre più profondi, di ricercare soluzioni a problemi familiari nell’ottica di una crescita armonica e salutare del bene più prezioso che ci circonda: i figli. Ringraziamo chi, con grande passione, ha permesso di realizzare, insieme, questo straordinario progetto». Le coordinatrici sono: Francesca Ferretti per Quarrata, Simona Lombardi per Agliana, Carla Boschi per Montale. 

Tratto da La Nazione.

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