di David Colzi e Massimo Cappelli. Ph: Foto Olympia
settembre 2019
In più di un’occasione, il nostro compianto direttore Giancarlo Zampini, amava ripetere: «A Quarrata non ci manca niente!» Nulla di più vero, visto l’argomento che ci apprestiamo a trattare… intanto cominciate a fare un po’ di stretching e poi seguiteci per aria! Parliamo di tessuti aerei con le sorelle Danti, Elena e Francesca.
Questa disciplina circense, definita anche “danza aerea”, è arrivata dalle nostre parti nel 2008 grazie a Maudi Scarola, socia fondatrice e attrice della compagnia teatrale Amnio (se volete saperne di più, potete andare su noidiqua.it, nella sezione di Agliana). All’interno di questa associazione si trovava anche la nostra Elena, presente fin dagli esordi, che rimase affascinata da quel mondo, fatto di acrobazie spettacolari, evoluzioni, giravolte. E un giorno decise di provare anche Francesca, altra presenza storica di Amnio. Così, piano piano, le coreografie dei tessuti aerei cominciarono ad inserirsi nelle rappresentazioni teatrali e nel tempo sono diventate una peculiarità di Amnio. Da quel 2008, non ci volle molto perché nascesse un “laboratorio di tessuti acrobatici” vero e proprio che oggi comprende due corsi, quello per i principianti e quello avanzato, registrando una continua crescita di iscrizioni. Da tre anni, i gruppi si allenano alla palestra Stay Well di Agliana.
Questa è un’attività che si può svolgere singolarmente o a coppia; in tal caso ci vogliono affiatamento e coordinazione. «Un po’ come con la musica: bisogna imparare a conoscersi» aggiunge Francesca. Oggi i tessuti acrobatici sono stati ampiamente sdoganati persino nella nostra provincia e si trovano diversi corsi promossi dalle palestre; ciononostante possiamo affermare che le ragazze di Amnio sono state delle pioniere.
Quindi è una disciplina adatta a tutti? «Non ci sono grosse limitazioni,» dice Elena; «dipende dai tempi e dagli obbiettivi che ognuno si prefigge ed ovviamente dal rapporto forza-peso di ciascuno. Io ad esempio, fino al 2009, non avevo mai praticato nessuno sport in maniera continuativa». Sembra facile… «Questo è un errore in cui cadono in molti, perché si ha l’idea di un qualcosa di leggiadro, e spesso le persone sono convinte di poter volare; in realtà è faticoso e i principianti se ne accorgono non appena iniziano a salire sui tessuti. D’altronde ci vogliono un paio di mesi prima di iniziare a vedere i risultati, quindi c’è da sudare!» prosegue sorridendo Elena.
Il suo gruppo dei tessuti aerei, porta in giro spettacoli ideati da loro, sia affiancando Amnio, sia facendo interventi singoli. La massima altezza raggiunta? «Al Lucca Comics, quando facemmo un numero acrobatico, all’interno dello spettacolo live dei Banana Split, la cover band quarratina di cartoni animati. Con i tessuti eravamo appesi alle strutture delle luci… Fu molto bello, anche perché eravamo sulle mura della città» dice Elena.
Francesca, a differenza della sorella, sta tentando di trasformare questa passione in qualcosa di più e attualmente vive in Gran Bretagna a Bristol, dove frequenta un’università di teatro contemporaneo e circo, la “Circomedia – Centre for contemporary circus and physical theatre”, riconosciuta a livello europeo. Qui le materie sono assolutamente affascinanti: si va dalla giocoleria, al teatro, ai corsi per clown. Ma non bisogna farsi trarre in inganno, perché c’è da sgobbare dal lunedì al venerdì, fra lezioni e preparazioni fisiche individuali; si entra la mattina e si esce a tardo pomeriggio e non si passa certo il tempo a sedere sui banchi. Oltre a questo Francesca continua a studiare la batteria, la sua prima grande passione, con l’intento di unire questi due mondi e trasformarli in un progetto personale. In più lavora in un pub il fine settimana per contribuire a mantenersi agli studi.
Francesca, tu hai una laurea in geologia, conseguita in Italia: come si passa dalle rocce al “circo”? «Per passione e voglia di rimettersi in gioco: d’altronde io ho trent’anni e se non lo faccio ora non lo faccio più. La mia vita a Bristol si svolge fra lacrime e adrenalina: la mattina al “circo” e la sera la musica, ma sono felice perché è quello che voglio fare».
Voi due avete mai “tessutato” insieme? «No, purtroppo», conclude sorridendo Elena, «perché io ho iniziato prima e poi lei si è trasferita a Bristol. Ma non escludiamo che in un futuro possa accadere». Intanto siamo riusciti a metterle insieme per il nostro servizio fotografico… adesso non resta che vederle riunite per qualche spettacolo.