di Marco Bagnoli
dicembre 2024
Elisa Buoncompagni è una giovane illustratrice di ventidue anni. È ormai prossima a fare della sua passione e del suo talento un mestiere vero e proprio, ma la strada su cui corre parte da lontano. Da bambina le piaceva un sacco disegnare, ma a tutti i bambini piace farlo, direte voi. A lei piaceva anche mischiare le tecniche e i materiali, fare dei collage, e la mamma Paola la incoraggiava, anche se alle volte, presa dall’entusiasmo, Elisa finiva per disegnare sul muro. Andava matta per i film di animazione, e anche per i fumetti, soprattutto quando divenne più grandicella – e per gli albi illustrati, di quelli pieni di immagini a pagina intera… Poi arrivò la scuola, e non si sa come Elisa si trovò sui banchi del liceo scientifico. Forse perché era il solo modo per farle ricordare quello che le stava a cuore per davvero: un foglio di carta e una matita. È così che le si aprirono le porte di The Sign, l’accademia fiorentina per diventare disegnatori. Il titolo che rilascia non è una laurea, ma forse un giorno lo diventerà. Ad ogni modo, dopo tre anni di Illustrazione editoriale, più altri due di Illustrazione e Concept art, Elisa ottiene il suo diploma, e soprattutto si ritrova tra le mani un arte vera. Ma un’arte che non deve essere messa da parte, ma in bella mostra, in primo piano, per farsi ammirare da tutti.
Il suo lavoro può essere ammirato su Facebook, Instagram, dove lei pubblica via via quello che produce. O anche meglio sulle realizzazioni editoriali che la vedono già protagonista: ha realizzato copertine ed interni di due numeri della rivista “Dada” di Artebambini, e due albi illustrati autoprodotti, il primo dal titolo “Quando ti ho trovato”, dove Elisa affronta il tema del lutto per un animale domestico, e “Attraverso i miei occhiali”, sulla neurodivergenza. Elisa si dedica anche alla street art, così ha partecipato alla Fiera di Scandicci di quest’anno assieme ad altri ragazzi, coi quali ha dipinto un murales, e anche a Grosseto a Tramefestival, organizzato dal collettivo Clan, dove una serranda è stata dipinta per riqualificare una zona della città. Ha preso parte a laboratori e workshop di disegno per bambini presso Erenefest nel settembre di quest’anno, e presso la scuola elementare di Valenzatico a gennaio. Inoltre, assieme al collettivo Inkcap, Elisa è stata all’ultima Lucca Comics and Games, dove hanno portato un nuovo fumetto fatto in collaborazione con altri disegnatori, dal titolo “Mushroom Party”, e ancora tanto altro da guardare. Ancora prima, assieme ad altri sette giovani artisti ha trascorso tre mesi della scorsa estate a decorare il punto della città che le era stato assegnato, quello che dalla Fermulla va verso via Bonaccorso da Montemagno, e questo murales lo possiamo ammirare in questo articolo.
Ma come disegna Elisa Buoncompagni? A sentire lei, il suo è uno stile giocoso e colorato, semplice. Noi di Qua siamo d’accordo, ma solo per dire che semplice non vuol affatto dire banale e scontato. La nostra illustratrice al momento è in relax, dopo l’euforia di Lucca, ma certo non è immobile – respira ancora! E così come respirare è un fatto piuttosto vitale, per lei è la stessa cosa disegnare: per tenersi allenati, in corretta piena efficienza. Insomma, per sentirsi viva. E come un musicista geniale o uno scrittore di successo, anche lei si impone dei momenti specifici – e speciali, nei quali incontrare la carta e la matita, ma anche la tavoletta grafica e il programma migliore per fare arte al computer. Nel suo futuro ci sono nuove collaborazioni: sono imprescindibili, anche solo per sentirsi un po’ in compagnia in questa vita solitaria com’è quella dell’artista che crea, e come è anche nella vita e basta, aggiungiamo noi. E poi per avere un input diverso dal proprio, per confrontarsi, e quindi per crescere.
Arriveranno nuove avventure editoriali, e magari il libro illustrato che tanto le piacerebbe immaginare, per poterlo disegnare e farcelo vedere. Comincerebbe così: “C’era una volta una bambina di nome Elisa…”. Il resto poi, ve lo racconterà lei!