Enrico Romiti – assicuratore storico

Enrico Romiti – assicuratore storico

di David Colzi. Ph: Foto Olympia

giugno 2018

Enrico Romiti, di origine pistoiese, è nel settore assicurativo da 37 anni. Ha iniziato il suo percorso professionale all’interno del gruppo Allianz, mentre da 6 anni è in Groupama. A Quarrata arrivò nel 1986, quando da impiegato Allianz divenne agente a tutti gli effetti e gli venne proposto di aprire un’agenzia sul nostro territorio. La prima sede era in via Corrado da Montemagno, poi, dopo vari trasferimenti, ha trovato la sua collocazione attuale nel 2002 in via Montalbano 125. In questo mestiere è coinvolta tutta la famiglia, in quanto la moglie, Cristina Maria Nieri Gavazzi, è responsabile assieme al marito dell’ufficio quarratino oltre a gestire l’altra sede assicurativa a Bottegone che fa capo all’agenzie Uniqa e Nobis. In più a Quarrata c’è il figlio di Enrico e Cristina, Simone, laureato in economia e commercio, assieme a Sabrina Andaloro, ai quali si affiancano 7 subagenti esterni.

Enrico, da pistoiese, quale fu la sua prima impressione di Quarrata?

«Era molto diversa rispetto ad oggi. Ricordo che in qualsiasi garage o stanzone c’era un tappezziere o un falegname. Ricordo anche che andava molto il ricamo. Insomma Quarrata era operosa e infaticabile e le persone avevano sicuramente meno preoccupazioni»

D’altronde il signor Romiti ci ha messo poco a conoscere la città, perché il suo è sempre stato un lavoro capillare, fatto non dietro la scrivania, ma consumando le suole delle scarpe, in mezzo alla gente, dentro le loro case, ascoltando i problemi  e proponendo soluzioni a tutti i livelli, dal lavoro, fino alle abitazioni e alle auto. Inizialmente la maggior parte dei suoi clienti erano ditte, oggi sono privati cittadini, dato che tante realtà produttive hanno chiuso i battenti.

Con una certa lungimiranza, lei ha sempre dato molta importanza alle polizze che coprono l’aspetto previdenziale. 

«Però non solo investimenti per integrare la pensione» specifica Romiti. «Io ho sempre proposto anche soluzioni per quelle persone che facevano lavori usuranti e che potevano subire infortuni maneggiando macchinari pericolosi. Quindi lavoratori che correvano il rischio di farsi male sul serio, smettendo così di contribuire al sostentamento della propria famiglia»

Tornando ai prodotti d’accantonamento per avere un gruzzoletto da integrare alla pensione, questi trovavano riscontro nei favolosi anni ’80 e ’90, quando, come si dice, “Berta filava”? 

«In effetti inizialmente c’era diffidenza» prosegue Enrico. «Le cose andavano bene per tutti e sembrava impossibile pensare ai problemi di oggi e tanti erano convinti che la pensione gli sarebbe spettata, così come era accaduto ai loro genitori. Le dirò di più: questa diffidenza ha continuato a persistere in diverse persone fino all’arrivo della grande crisi del 2008».

Ma adesso nella crisi ci siamo entrati con tutte le scarpe, anche se c’è chi sostiene che ne stiamo uscendo. Comunque sia, come si fa oggi a chiedere a qualcuno di investire in una polizza? 

«Può sembrare paradossale ma va fatto proprio adesso, anche se costa tanti sacrifici. E’ in momenti di difficoltà che ci si deve tutelare, per se stessi e per i propri cari».

Che tipo di polizze cercano le persone?

«Quelle cosiddette a investimento, soprattutto polizze che a fine anno consolidano il loro rendimento che non può più essere perso. Quindi le parole d’ordine sono “sicurezza” e “tranquillità”».

 

Nell’era del web anche il settore assicurativo subisce la concorrenza di internet, perché un utente può sottoscrivere polizze on line, rimanendo sul divano di casa propria. Cosa ne pensa?

«La concorrenza c’è e si fa sentire» riflette Enrico, «però io credo che ci sarà sempre bisogno di personale qualificato che parla con te, che ti consiglia e a cui puoi rivolgere i tuoi dubbi. Pensi ad esempio alle polizze auto, quanto cambiano da una all’altra in termini di coperture in caso di sinistro, magari solamente per una virgola. Poi vogliamo parlare dell’assistenza dopo la sottoscrizione?». 

Lei è a Quarrata da 32 anni e ha clienti che la seguono fin dall’inizio: qual è il suo segreto?

«Nel nostro mestiere bisogna dire sempre le cose come stanno, con sincerità e chiarezza, senza generare false speranze. In più, non bisogna mai forzare le persone a sottoscrivere qualcosa di cui non sono convinte. Questo tipo di approccio, lo dico per esperienza, non ripaga subito ma a lungo termine»

Insomma, è un buon investimento!

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