di Marco Bagnoli
giugno 2022
In una afosa giornata di fine maggio ci siamo prontamente rintanati nell’ombroso e fresco studio musicale di Erdis Nocentini.
Erdis, quarratino doc anno ’68, ci accoglie al cospetto del suo parco sonoro, solo momentaneamente tacitato, ma quanto mai pronto alla ripresa dell’attività, come vedremo più avanti. Erdis si è sempre occupato di service audio, di tutto quel comparto tecnico che riguarda l’amplificazione e la riproduzione della musica dal vivo, sia essa uno strumento fatto di tasti e corde, di una base registrata, o di un disco – e prima di tutto, diciamo noi, della voce cantata. Per fare questo Erdis ha ritenuto giusto procedere nel migliore dei modi possibili, e cioè preparandosi, studiando, e spendendo del tempo laddove qualcuno magari avrebbe concesso fin troppo spazio all’improvvisazione. Sembra una cosa un po’ ovvia da dire, eppure al giorno d’oggi, lo si può riscontrare in mille ambiti, non è affatto una cosa così scontata. Il babbo di Erdis, Piero, da giovane si era cimentato nel mondo delle sette note, col nome d’arte di Peter Germano, andando a suonare anche all’estero, conoscendo personalità stupefacenti di un mondo che non c’è più, artisti del calibro di Nat King Cole e nientemeno che lo stesso Frank Sinatra, The Voice, arrivando a cantare davanti allo scià di Persia.
Era quindi scritto, era davvero inevitabile che anche Erdis subisse il fascino del palcoscenico, fin qui incontrato tante volte come addetto ai lavori, ma non addetto a salirci sopra. Ecco che di nuovo la preparazione richiesta torna a reclamare le sue ore di dedizione, e, preciso come sempre, Erdis si mette lì e studia canto. Negli anni riuscirà a da affermare al meglio la sua indole di interprete, anche se una dozzina di composizioni originali sono lì che attendono nel cassetto, non si sa mai che le si senta un giorno cantate dal più grande palco italiano… Come d’obbligo gli amici si ritrovano, e allora se quello che li lega è la musica, ecco che un gruppo è formato – anzi Il Gruppo, come lo chiamavano Erdis e i suoi compagni musicisti, talmente spontaneo, ma efficace, da non avere neanche un nome vero e proprio. Con questa formazione Erdis ha girato la Toscana e oltre, ma d’ora in poi dovremmo chiamarlo Erdys, con la “y”, questo il suo nome d’arte, Erdys Sound. Poi si sa, gli anni cambiano, e alle volte cambiano anche i rapporti tra le persone, e allora Erdys si è trovato a seguitare sulla sua strada con altri accompagnatori, i migliori musicisti professionisti che potesse trovare.
La routine del lavoro e della passione per il canto si portano via un pezzo di anni, fino a quando Erdys non comincia ad affiancare la sua attività a quella di un grande marchio statunitense, SPONSOR Digit BOSE Professional, una garanzia di qualità, ma soprattutto una differenza nel godimento sonoro per tutto quello che riguarda l’amplificazione del suono. Erdys ha iniziato come semplice cliente – un cliente però divenuto abbastanza esigente, viste le sue necessità artistiche e lavorative. Erdys ha così continuato nel suo lavoro, sia che si trattasse di “decorare” con delicatezza un ricevimento, o di movimentare la serata di un matrimonio, intervenendo con il suo impianto e inserendo all’occorrenza le specifiche prestazioni di un DJ, di un ensemble di musicisti, oppure proprio di un cantante dal vivo, vale a dire cioè egli stesso, muovendosi tra il Pop, il Jazz, e magari anche i classici della canzone napoletana.
Vogliamo dire che anche nel suo settore c’è stata la crisi legata all’emergenza sanitaria? Certo che sì, ci siamo fermati quasi tutti. E adesso vediamo la ripresa – una ripresa, per citare un classico della canzone, che sembra apparentemente senza fine, al punto che quasi non si riesce a starle dietro. Ma noi siamo pronti anche a questo – e forse la passione che ci mettiamo non te la insegna proprio nessuno…