di David Colzi
dicembre 2010
La sua storia?
Sono veneto di origine, ma per seguire mio padre che era nell’esercito, ho vissuto a Taranto, Venezia, Livorno, La Spezia, Napoli e in tutti quei porti in cui era presente la Marina Militare. Quindi le scuole e le mie amicizie sono”sparse” per tutta Italia. Nel 1967 mi sono diplomato come Perito Industriale a Firenze, dove poi sono tornato ad insegnare dieci anni dopo con la Laurea in Scienze Biologiche. A me è sempre piaciuto studiare quindi, mentre insegnavo, nel 1981, ho deciso di prender anche la Laurea in Odontoiatria a Siena, che è sempre stata una mia passione. Poi nel 1995 sono entrato alla scuola di specializzazione di Ortognatodonzia. Oggi collaboro con tre studi medici: a Quarrata, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino e non insegno più.
Tanta disciplina e studio dunque…
L’apprendere è sempre stata una mia passione: mi piacciono tutte le scienze naturali, ma anche la Filosofia, la Geografia, la Botanica e altro ancora. Pensi che in casa mia ci sono nove librerie piene! Questa mia dedizione allo studio la devo all’ammirazione profonda che avevo per alcuni miei professori all’epoca delle scuole medie e poi alle superiori.
E lei cosa ha insegnato?
Scienze Naturali, Geografia, Biologia, Igiene, Anatomia, Fisiologia e Matematica. Per me l’insegnamento è stato quasi una vocazione. Tutt’ora che mi occupo solo di Ortodonzia, ricevo a casa figli di miei amici a cui faccio ripetizioni gratuite delle più disparate materie.
Come mai ha scelto l’Ortodonzia?
Perché in fondo in fondo, sono un “Perito Meccanico”! (sorride). Fin da ragazzo mi sono sempre interessato di ingranaggi, iniziando con i motorini fino ad arrivare alle automobili ed oggi al camper. Così, anche i movimenti dentali si possono correggere studiandone forza, direzione ed intensità. L’Ortodonzia è la meccanica dentale.
Oltre all’insegnamento e all’Ortodonzia, so che anche la Croce Rossa è una costante nella sua vita.
Nel 1987 sono entrato nel Corpo Militare della Croce Rossa seguendo il consiglio che un comandante mi aveva dato ai tempi della leva militare. Per anni sono stato occupato con lo studio del corso di Laurea e quando ho avuto un po’ di tempo ho deciso di seguire quella che era la tradizione di famiglia. Ho scelto questo corpo perché è da sempre una carriera aperta ai medici… anche se la mia Laurea non mi è stata riconosciuta come tale! (sorride) Oggi sono Primo Capitano.
Come è finito nella Croce Rossa di Quarrata?
Ho iniziato nella Croce Rossa di Firenze, ma visto che sono diventato “quarratino d’adozione” sposando la mia attuale moglie Monica Banchelli, sono entrato a far parte di quella della “Piana pistoiese”, grazie a Paolo Toccafondi, che già mi conosceva. Tutt’ora sono responsabile degli ambulatori che apriranno nella nuova sede.
Che ambiente ha trovato a Quarrata?
Splendido e i volontari della Croce Rossa sono volenterosi, disponibili e propositivi, quindi non si potrebbe chiedere di meglio. Poi, essendo il rappresentante più alto in grado del Corpo Militare Croce Rossa, sono anche nel Comitato Direttivo: qui purtroppo ci sono diversi ostacoli da superare perché la Croce Rossa, a livello nazionale, è stata commissariata; di conseguenza anche le sedi locali hanno subito la stessa sorte e questo non ci facilita a livello organizzativo. Noi tutti, volontari compresi, lavoriamo tanto e bene, ma ogni giorno ci dobbiamo scontrare con questa realtà che ci fa fare il doppio della fatica con la metà del risultato: ma guardiamo sempre avanti!
Ed anche in Croce Rossa è spuntato fuori l’insegnamento…
Non a caso le ho detto che questa, per me, è una vocazione! Io tengo due corsi: uno di Igiene e profilassi delle malattie e l’altro di Anatomia – Fisiologia e patologie dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. Anche in questo caso i miei “studenti” della Croce Rossa mi danno molta soddisfazione.
Progetti futuri?
(sorride) Faccio già abbastanza… Comunque mi piacerebbe avere più tempo da dedicare alla musica, perché canto in un coro; vorrei fare tanti viaggi e continuare a consolidare il rapporto con i miei figli e con la bimba, che io e mia moglie Monica, abbiamo adottato a distanza in Bielorussia.