Esdebitazione – di cosa si tratta, quando e come usarla

Esdebitazione – di cosa si tratta, quando e come usarla

di Serena Michelozzi

giugno 2024

L’esdebitazione è uno strumento che permette al privato cittadino e consumatore di proporre ai creditori un piano di rientro per cancellare i propri debiti. Tale procedura, introdotta nel 2012 con la legge 27 gennaio 2012, n. 3 titolata “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi di sovraindebitamento, offre la possibilità anche ai privati di liberarsi, in modo graduale e progressivo, da ogni debito residuo consentendo una completa “riabilitazione economico-finanziaria” al soggetto che se ne avvale. Possono usare lo strumento dell’esdebitazione i piccoli imprenditori (commercianti, artigiani, professionisti, agricoltori, ecc…) e i privati cittadini, che siano consumatori senza partiva IVA e che abbiano assunto debiti per finalità estranee all’esercizio di impresa e/o attività professionale. I predetti soggetti possono dunque ricorrere alla procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento attraverso la conclusione di un piano del consumatore che consiste in una vera e propria ristrutturazione debitoria da proporre ai loro creditori.

Il legale a cui il soggetto/debitore si rivolgerà presenterà apposita istanza alla CCIA di riferimento, con coinvolgimento del relativo organo competente, ossia l’OCC (Organo per la composizione della crisi da sovraindebitamento): ente terzo, indipendente e imparziale, che, valutato il rispetto dei presupposti normativi, procederà alla nomina di un professionista, il gestore della crisi, che sarà poi colui che assisterà il debitore nella ristrutturazione del suo debito e per la successiva soddisfazione dei creditori. L’Avvocato a cui il soggetto si rivolgerà valuterà in modo approfondito se nel caso sottopostogli vi sia la sussistenza o meno di tutti i requisiti di legge – a cui si rimanda per esigenze di sintesi del presente contributo (ndr) – per poter dare avvio alla suddetta procedura, e, in caso positivo, assisterà il proprio cliente/debitore nell’elaborazione di una proposta, vagliata, prima dal gestore della crisi, e poi, dai creditori, avente ad oggetto un progetto realizzabile con importi e tempi definiti per saldare, per intero o in parte, i debiti. L’alternativa, se il debitore riveste la qualifica di solo consumatore, potrebbe essere quella del piano di ristrutturazione del debito, simile alla proposta di accordo sopra citata, con la differenza che non sarà necessario il parere favorevole dei creditori. Infine, si potrà chiedere la liquidazione del patrimonio del debitore, individuando i beni da vendere con il gestore della crisi e destinando il ricavato al soddisfacimento totale o parziale dei creditori.

E’, dunque, di chiara evidenza come sia utile conoscere l’esistenza e lo specifico funzionamento di uno strumento del genere, che offre la possibilità di uscire da situazioni di crisi o debitorie piuttosto difficoltose, e di affidarsi a un legale esperto in materia che vi approfondisca le peculiarità dell’istituto e vi guidi nel suo efficace utilizzo.

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