di David Colzi. Ph: Foto Olympia

marzo 2024

Quarant’anni e non sentirli. Un bel traguardo per la falegnameria M.T.M., fondata nel 1984 dai fratelli Giorgio e Guido Martelli e da Fabrizio Turi e che adesso è arrivata alla seconda generazione… quasi terza. Infatti con loro ci sono Gabriele, figlio di Giorgio, e Fabio Guerrieri, cognato di Gabriele e di conseguenza genero di Giorgio. Non solo. Da poco in azienda ci sono anche Alice e Greta, le figlie ventenni di Fabio che quindi lavorano assieme al babbo.

Se questa non è un azienda di famiglia…

«Vero» dice sorridendo Fabio; «e come in ogni attività a conduzione famigliare, tutti devono saper fare un po’ di tutto».

A riguardo Fabio non esagera, visto che la primogenita Alice lavora al banco, fra colle e martelli, mentre Greta in amministrazione assieme all’impiegata Silvia. Fra l’altro anche lui proviene da una famiglia di falegnami, dato che suo nonno era Brunetto Brunetti, detto “Pispola”, artigiano molto conosciuto a Quarrata. Proprio nel suo laboratorio Fabio ha iniziato a prendere dimestichezza col mestiere.

La M.T.M. nel 1984 ha iniziato a lavorare nel settore come tante altre falegnamerie di Quarrata, producendo per conto terzi fusti per imbottiti; e tutt’oggi continuano a produrre scheletri in legno per arredi da interno ed esterno, lavorando per tappezzieri. «Non è cosa da poco riuscire a lavorare tutt’oggi nel mondo dell’arredamento» ammette Gabriele Martelli. «Ma nel tempo ci siamo occupati anche di altro per non precluderci alcuna strada. Ad esempio, qualche anno fa, abbiamo collaborato regolarmente con una ditta di Prato, per la quale tagliavamo a formato pannelli di Plexiglass anziché di legno. Come si dice: è tutta esperienza». La M.T.M. ha poi creato “Lo Stoino”, un tipo di tapparella da esterno per finestre, particolarmente utile in quelle abitazioni in cui, per vincoli paesaggistici, non è possibile usare avvolgibili o persiane.

Oggi anche nel vostro settore, per essere competitivi, ci vuole tanta conoscenza tecnica e tecnologica, giusto?

«E’ fondamentale» dice Giorgio Martelli. «Noi già da una decina di anni ci siamo muniti di macchinari molto performanti, ed oggi abbiamo un centro di lavoro moderno che in autonomia, crea pezzi e forme. Certamente ci vuole chi li sa utilizzare, però la rapidità consente di essere competitivi».

Anni luce dal modo di lavorare di quel 1984?

«Certo però, quando c’è un problema di ordine pratico, oppure c’è da fare qualcosa su misura, servono sempre le mani esperte di chi conosce il mestiere» aggiunge Fabio «Da qui l’importanza di avere ancora al nostro fianco i tre soci fondatori che sono le fondamenta su cui poggia la M.T.M.»

Chi altro volete citare?

«Tutte le persone del nostro staff» aggiunge Gabriele. «Nello specifico per noi lavorano dieci professionisti fra montatori, macchinisti e impiegate. D’altronde, perché un’azienda vada avanti negli anni, ci vuole una squadra coesa e noi ce l’abbiamo. Ci tengo anche a dire che siamo orgogliosi di aver avuto al nostro fianco operai che qui hanno lavorato tanti anni, arrivando fino alla pensione».

In sintesi il vostro motto è: saper lavorare, sapersi rinnovare, dare fiducia.

«Certo» conclude Giorgio Martelli. «E io spero che prima o poi arrivi anche la quarta generazione».

Allora, visti i presupposti, non resta che rivederci fra dieci anni per festeggiare il mezzo secolo di attività.