di Luciano Tempestini

settembre 2024

Al Cavallino Rosso di Valenzatico, da oltre cinquant’anni, pizze e bistecche vanno di pari passo con la passione calcistica. Qui i cuori battono prevalentemente per i nero azzurri e la famiglia Filippi ne è tifosa da quattro generazioni. Proprio parlando con loro abbiamo scoperto che hanno in casa un ragazzino che promette bene, che è passato dalla teoria alla pratica, calzando le scarpe con i tacchetti e dimostrandosi una giovane promessa di quello sport. Stiamo parlando di Federico Filippi Spini, figlio di Jonathan, quindi nipote di Giacomo (il re delle bistecche alla griglia) e di conseguenza bis nipote del patriarca Fiorello detto “Fischio”.

Questo giovane difensore “tuttofare” ha undici anni, ed attualmente milita nelle fila della Sestese Calcio, con la quale ha appena iniziato la sua prima stagione, dopo essere stato per sei anni nell’ U.S. Ramini, con gli allenatori: Marco Beccani, Alessandro Baglioni e Alessandro Vivarelli. Qualcuno penserà che i geni hanno “giocato” un ruolo fondamentale, dato che sia il babbo che il nonno sono stati calciatori a livello amatoriale (il babbo è tutt’ora allenatore dell’A.S.D. Virtus Bottegone), ma, come ci tiene a sottolineare Jonathan, nessuno lo ha forzato a scegliere; è stato proprio Federico a voler iniziare, appassionandosi fin da subito e dimostrando una disciplina notevole per un bimbo di quella età. Noi fra l’altro lo abbiamo visto giocare una volta, e ci siamo davvero sorpresi nel vedere con quale tenacia si prodigava sul campo da gioco, dimostrando già una certa tecnica… addirittura in quella occasione ha segnato un goal! Insomma ci metteva cuore e testa, rimanendo incollato agli attaccanti, senza concedergli mai nulla, proponendo però un gioco pulito e mai falloso. Questo sicuramente è merito anche degli allenatori, che gli hanno insegnato il rispetto e l’educazione fuori e dentro il campo. E qui viene subito da fare un parallelismo con Nino, il giovane protagonista della celebre canzone di De Gregori “La leva calcistica della classe ’68”. Certamente a Federico non manca, come recita il pezzo: il coraggio, l’altruismo e la fantasia. Proseguendo sempre sulla scia della canzone, vogliamo ricordare a lui e a tutti i ragazzi come lui, di vivere questi momenti divertendosi e senza timori, anche se prima o poi abbandoneranno il pallone per dedicarsi ad altro.

Sempre in vena di consigli non richiesti, vogliamo dire a Federico di non dare ascolto a quel che dice suo nonno Giacomo; tanto lui… non si intende di calcio! Battute a parte siamo felici per questa famiglia che dimostra in ogni occasione di fare tutto al meglio, si tratti di cucina o di sport.