di Carlo Rossetti
dicembre 2016
Di Fernando Faralli si può dire che nella vita abbia avuto due sole compagne: la moglie e la macchina fotografica. Per carità, non vogliamo certo fare un parallelo sull’importanza dell’una rispetto all’altra, ma si può tranquillamente ammettere che ha passato più tempo con la macchina fotografica che con la moglie, semplicemente perché nella vita ha fatto il fotografo a tempo pieno, dal lunedì alla domenica, compreso il mese d’agosto riservato solitamente al riposo e alle ferie. Un lavoro svolto per oltre quarant’anni con scrupolo professionale, ma soprattutto con una grande passione che è l’elemento determinante per riuscire in qualsiasi settore lavorativo.
Inizia giovanissimo ad accostarsi alla fotografia, presso lo studio di Mario Gori a Montale, fotografo affermato, dal quale apprende i primi rudimenti di un lavoro che ha in sé una forte componente artistica, che Fernando avrebbe successivamente manifestata. Nei primi anni Settanta apre un negozio in Quarrata, all’inizio di via Trieste. Comincia a farsi conoscere prima di tutto per le sue qualità umane e successivamente per le sue capacità professionali. Va detto infatti che Fernando ha quel che si dice un bel carattere, aperto, generoso, che suscita subito simpatia in chi lo conosce. Dopo un lungo periodo trascorso nel piccolo negozio di via Trieste, si sposta in un locale più ampio in fondo a piazza Risorgimento e da quel momento ha inizio per lui un periodo di grande lavoro e di vere soddisfazioni personali.
E’ il tempo in cui ci sono molti matrimoni e gli sposi tengono ad avere un ricordo del giorno di nozze, che non sia soltanto un semplice documento ma, attraverso foto artistiche, l’esaltazione di un evento. Fernando Faralli fa al caso loro, poiché il materiale ottenuto in fase di scatto, si avvale di un ulteriore lavoro che normalmente altri non fanno. Proprio per la passione e la creatività che non fanno difetto a Fernando, gli album delle immagini vengono elaborati con tagli, finestre, cornici e altre rifiniture, fino a usare il gesso per costruire pannelli in cui la foto rappresenti più di altre il momento alto della cerimonia. E’ stato per lui un periodo d’oro, ma piano piano ha cominciato a sentire la stanchezza di un lavoro che procura molto stress, specie se, come nel suo caso, in certe circostanze doveva essere presente a tre cerimonie diverse nello stesso giorno. Poi Fernando, tra l’altro ancora giovane, ha lasciato il testimone al nipote Gabriele, che è diventato fotografo ufficiale della nostra rivista per Quarrata.
Un’altra passione presente nella vita di Fernando è stata anche l’ornitologia, alla quale riservava con sacrificio il poco tempo libero. Ha fatto parte dell’APO, (Associazione Pratese Ornitologica), di cui è stato per lungo tempo Presidente. Facile imbattersi, frequentando il suo negozio, in un gruppo di amici venuti appositamente da Prato, per chiedergli consigli o semplicemente per parlare con lui. Numerose sono le mostre ornitologiche che nel corso degli anni ha organizzato, due delle quali anche a Quarrata, consentendo al pubblico di conoscere una ricca varietà di uccelli.
Ora in pensione, come dicevamo, non è che stia con le mani in mano, anzi dà sfogo alla fantasia con piccoli e grandi manufatti di legno, che rappresentano il risultato di una grande manualità già evidenziata al momento del suo lavoro di fotografo. Ogni tanto però, si ricorda delle Nikon e delle Canon che ancora conserva, e che usa per qualche foto d’occasione, risentendo il “clic” che lo ha accompagnato per una vita.