di David Colzi
dicembre 2016
In una tiepida mattina autunnale, siamo usciti dal centro cittadino per raggiungere la località di Bavigliano, nella Quarrata ancora verde e silenziosa; dopo una curva improvvisa siamo entrati in un’aia da contadini, di quelle che al centro hanno il pozzo per l’acqua. Qui, da dietro una piccola porta finestra con le tende realizzate a filet, ci aspettava la signora Fiorella, 101 anni il prossimo 21 dicembre. Lei ci ha raccontato la sua lunga vita grazie ad una memoria ferrea, capace di citare fatti, date e persone. Ad assisterla in questa nostra chiacchierata, la nuora Maria Luisa Carlesi, da tutti conosciuta come Luciana.
Il rapporto della signora Rossi con Quarrata, è iniziato verso i 20 anni; lei infatti è originaria di Seano, ma si è trasferita nell’aia dove abita ancora oggi, subito dopo essersi sposata. Durante la giovinezza patì anche lei le sofferenze e le restrizioni della guerra, che portò al fronte il marito Morando, caduto poi prigioniero. Fiorella, che all’epoca era già diventata mamma, rimase in casa con suo cognato e la moglie, aspettando il ritorno del marito, che per fortuna avvenne. Dopo aver lavorato nei campi per la famiglia Becagli, si dedicò al filet, una delle prime fonti di sostentamento economico per le donne quarratine di allora; nel tempo questa tecnica antica, ha lasciato il posto al lavoro a maglia con tutti i suoi derivati. Pensate che fino all’età di 99 anni Fiorella ha continuato a lavorare, dividendo i fili colorati per la maglieria. Tutt’oggi si diletta per passatempo con l’uncinetto, sempre senza l’aiuto degli occhiali da vista.
La vita le ha regalato una famiglia numerosa, composta da 3 figli (Maria Teresa, Mario – purtroppo venuto a mancare – e Riccardo), 5 nipoti (Leonardo, Elena, Iuri, Filippo e Vanessa) e addirittura 4 bis nipoti (Eleonora, Giammarco, Ludovica e Giulia, nata ad ottobre di questo anno). Per i suoi 100 anni, nel dicembre 2015, i familiari le hanno organizzato una festa alla quale ha partecipato anche il sindaco di Quarrata, Marco Mazzanti, che a nome dell’amministrazione ha donato una pergamena a nonna Fiorella.
Prima di salutarci, una domanda è d’obbligo: come si fa ad arrivare così bene alla sua età? «Il lavoro è la mia salute» ci dice sicura la signora Rossi. Così la lasciamo tranquilla ad intrecciare i suoi centrini, mentre torniamo verso il traffico e i rumori della città, sentendoci arricchiti per aver parlato con una nonna così simpatica e disponibile.