Frana l’argine alla Ferruccia

Frana l’argine alla Ferruccia

Tratto dal quotidiano “La Nazione” a firma di Giancarlo Zampini

marzo 2009 

La frazione di Ferruccia ha rischiato di rivivere i drammatici momenti dell’alluvione, i più gravi datati 1951, quando l’acqua del torrente Ombrone fece diventare un lago piazza della chiesa. Un tratto d’argine della lunghezza di circa 100 metri – quello che confina con Via di Brana sul lato quarratino – ha ceduto di schianto portando all’interno del torrente centinaia di metri cubi di terra. La scena si è ripetuta nel tardo pomeriggio alla presenza di un centinaio di residenti, allarmati di quanto stava accadendo, quando parte dell’argine restante è franato anch’esso nel letto del torrente; la zona è stata presidiata dai carabinieri, il vecchio ponte chiuso al transito, sia degli autoveicoli che dei pedoni.

I tecnici del Consorzio Ombrone, il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori, l’assessore provinciale alla sicurezza idrogeologica Luigi Giorgetti si sono subito adoperati per la messa in sicurezza della zona: in caso di una nuova piena l’argine rischierebbe di cedere, con gravi conseguenze per la frazione di Ferruccia, ma anche di Vignole. In serata una buona notizia è arrivata dal presidente della provincia Gianfranco Venturi: <<Gli addetti del Consorzio Ombrone lavoreranno tutta la notte per risolvere un danno di grosse proporzioni. Domani mattina alle sei arriveranno degli speciali blocchi di cemento adatti al caso, idonei per la messa in sicurezza di tutto l’argine interessato dalla frana. In tarda serata>>, conclude Gianfranco Venturi, <<i lavori dovrebbero essere terminati>>. Fra i presenti sul posto don Massimo Biancalani, parroco di Ramini, Bonelle e Vicofaro, residente in una delle tre case che si trovano all’altezza dell’argine franato: (…)

<<L’argine è franato quando l’Ombrone ha cominciato a calare di misura>>, dice Roberto Gori, residente poco distante dal torrente, ed aggiunge: <<sono più di cinquant’anni che abito qui, l’Ombrone lo conosco come le mie tasche. Sono convinto che quando hanno smosso questa estate tanto materiale dal letto hanno indebolito il muro di sostegno dell’argine; avrebbe meglio resistito se fosse stato in mattoni , meglio ancora in cemento armato. E’ evidente comunque che si registrano fatti che in mezzo secolo non sono mai accaduti, anche se negli ultimi due anni una zona lunga trecento metri è stata interessata da numerosi lavori ad opera del Consorzio Ombrone>>. (…)

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