di David Colzi

marzo 2015

I lettori di Noidiqua sanno bene quanta attenzione riserviamo ai giovani imprenditori, perché rappresentano linfa vitale per la nostra comunità, soprattutto in periodi come questo. Stavolta ci occupiamo di Francesca Fedi che nel 2008, all’età di 25 anni, ha aperto una bottega di arte orafa nella zona industriale di Quarrata, dove tutt’oggi oltre a vendere gioielli, li realizza su commissione. L’incontro con questa antica disciplina artigianale, risale all’epoca delle scuole medie, quando mamma Antonella le regalò la sua prima collanina di perle, e lei rimase affascinata dal maestro orafo intento a restringerla, così da poterla indossare: «Il banco da lavoro con tutti gli attrezzi luccicanti, la lente d’ingrandimento e la maestria di quel signore, mi incantarono.» ricorda Francesca. Quindi, quando si trattò di scegliere la scuola superiore non ebbe dubbi: Istituto d’Arte di Pistoia con indirizzo Metalli. 

Decisa e appassionata, Francesca ha alternato studio e praticantato, in una noto laboratorio di Quarrata, l’Oro Kappa di Katiuscia Capecchi, dove ha anche lavorato per diversi anni, prima di mettersi in proprio. Per quanto riguarda gli studi, una volta conseguito il diploma a Pistoia, ha frequentato corsi alla scuola orafa Perseo di Firenze, dove ha appreso la raffinata arte del traforo fiorentino, studiando con professori prestigiosi e apprezzati in tutta Italia. Come abbiamo già detto, da ormai 7 anni realizza piccole opere d’arte per una clientela molto variegata: «Realizzo soprattutto anelli» precisa Francesca «ma anche ciondoli, orecchini e quant’altro. Chi vuole un prodotto fatto a mano è perché desidera un qualcosa di più elaborato e magari con qualche pietra in più». Come nasce l’idea? «In genere funziona come per i tatuaggi, nel senso che è il cliente a portarmi un disegno che corrisponde alla sua richiesta e da lì inizio a progettare il lavoro». La richiesta più poetica? «Una volta mi sono state portate le fedi di un nonno e di una nonna, affinché le fondessi per creare un nuovo anello, così che la persona interessata ha potuto portare al dito un oggetto che gli ricordava due persone care. D’altronde quando faccio lavori in oro, capita spesso che la materia prima mi venga portato dal cliente, altrimenti si predilige l’argento».

Tra le opere più singolari, veniamo a conoscenza di un piercing per uomo; la particolarità sta nel fatto che non è stato realizzato per essere portato all’orecchio… Altre richieste curiose arrivano dai padroni di animali che intendono omaggiare il loro amico a 4 zampe, facendo realizzare gioielli che li ricordano. Per l’ultima domanda, chiediamo a Francesca la richiesta più impegnativa: «Un anello che rappresentava una costellazione, le cui stelle erano diamanti. La cliente mi ha portato pietre e oro, e per realizzarlo sono stata tre giorni a Firenze, nel laboratorio del mio ex professore Marco Garezzini, un maestro orafo pluripremiato che mi ha assistito, vista la difficoltà dell’opera. Un’altra bella prova è stata la realizzazione di due gemelli da uomo che raffiguravano la faccia di un cane Bulldog». Vogliamo infine sottolineare che il suo laboratorio ospita già da diversi anni stagisti provenienti dal Liceo Artistico di Pistoia (ex Istituto d’Arte), dando così la possibilità a studenti che hanno intrapreso il suo stesso percorso di studio, di vedere come lavora un orafo professionista.

Prima di salutarci, Francesca ci tiene a ringraziare il suo babbo Eleuterio, noto rappresentante quarratino, che per primo gli comprò un banchino da lavoro, poi mamma Antonella e il marito Marco che l’hanno sempre incoraggiata; infine i suoi “gioielli” Diego e Chiara, che la tengono felicemente impegnata, quando non è in negozio.