Franco Biagini – scultore e poeta

Franco Biagini – scultore e poeta

di David Colzi

giugno 2012

In ogni paese c’è almeno un Franco Biagini, cioè una persona che con la sola forza della passione e senza un’istruzione specifica, riesce a dar vita a piccole opere d’arte, con una creatività ed una padronanza della materia davvero invidiabile. Ma non pensate che per lui sia un vanto da sbandierare, anzi, a detta sua, non merita tanta attenzione, anche se a portarlo alla vostra attenzione è una piccola pubblicazione come la nostra.

Franco è conosciuto in tutta Quarrata, in quanto è stato operatore cimiteriale del comune, dal 1975 al 1991, ed è per questo lavoro che ha iniziato a incidere la pietra: <<Fu grazie ad un operatore che montava una pietra nel cimitero, se ho iniziato a incidere>> afferma Franco Biagini <<lui me ne diede un pezzetto per fare una prova, e da lì non mi sono più fermato>>. 

Così dalle prime opere su pietra serena e marmo, uscirono fuori vasi, posacenere, mortai e altro ancora. Poi arrivò l’intuizione che lo ha fatto conoscere anche al di fuori delle nostra città: l’incisione delle tegole vecchie. <<Sulle tegole ho realizzato molte immagini sacre, tra cui la Madonna e San Francesco che sono state molto apprezzate. Poi mi sono dilettato in cartelli per abitazioni o esercizi commerciali>> prosegue Franco.

Pensate, che tramite un amico comune, le “tegole” sono arrivate anche a Napoli… e tutt’ora sono molto richieste nella città partenopea! Le sapienti mani di questo quarratino D.O.C., si destreggiano tra terra e cielo: pensate che una volta ha dovuto persino incidere, per un conoscente, un ritratto di Vasco Rossi. Una bella soddisfazione Franco l’ha avuta agli inizi del 2000, quando a Villa La Magia, durante il “Settembre Quarratino” si svolse una mostra sugli antichi mestieri, e tutti quelli che venivano a vederla, gli chiedevano quali studi avesse fatto e come gli fosse venuta un’idea così originale. Poi, in tempi più recenti, è stato invitato a partecipare ad una “giornata didattica”, all’Agriturismo “Il Calesse” di Montorio, per mostrare ai bambini come si scolpisce.

Se questo vi sembra poco, sappiate che il nostro simpatico pensionato, si diletta anche in poesia con rima baciata; e tra lirismo, invettiva ed irriverente sarcasmo, ne ha davvero per tutti, dai politici poco seri, agli amici di una vita, passando per l’amata Quarrata.

Non ci credete? Leggete sotto:

MURATORE

Si va tutti a lavorare
ma una vita sempre a picchiare
tempo brutto o tempo bello
con mazzolo e con scalpello.
Si picchia in piedi o piegati
e nei posti più impensati
arrabbiati o a cuor contento
sul mattone o nel cemento.
Si lavora non si discute
e non si pensa alla salute,
mentre il sudore viene giù
si impreca il buon Gesù.
Sempre pronti manovali e muratori
alla mezza età siamo pieni di dolori.
In questo mondo pieno di scienza
forse noi siamo nati senza
il cervello è nelle braccia
e si continua a far la traccia.

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