Franco Giuntini – fornaio storico e imprenditore

Franco Giuntini – fornaio storico e imprenditore

di Massimo Cappelli

settembre 2015

Vorrei introdurre questo breve racconto su Franco Giuntini partendo dai miei ricordi di bambino, e vorrei farlo in una maniera un po’ insolita. Per questo ho bisogno di collegarmi alla creatività degli autori di “Cars”, il lungometraggio animato della Pixar di qualche anno fa, in cui viene dato un nome, un volto ed una personalità a delle auto, proprio come fanno quasi tutti i bambini. Ho bisogno poi, anche di riportare alla memoria dei lettori più grandi, la mascherina anteriore del furgone Fiat 900 degli anni Sessanta, con il quale Franco faceva la gita per portare il pane alle famiglie. Ecco, con la mia fantasia di bambino, la sua auto sembrava avesse il suo stesso sorriso.

E quando arrivava Franco, non poteva che essere una festa perché insieme al pane e alla sua solarità, portava anche i bomboloni con la crema dentro. Chi lo ha conosciuto, non può non ricordare il sorriso di Franco Giuntini, la sua grande calma, che infondeva serenità a chiunque gli stesse vicino. Abbiamo fatto due chiacchiere con la moglie Luisa, le figlie Consuelo e Federica, e con il figlio Nicola che porta avanti ormai da decenni il panificio di famiglia, fondato 112 anni fa, da Silvio Giuntini (dal quale deriva il nome della località “Silvione”) e da suo figlio Dario, rispettivamente bisnonno e nonno di Franco.

Dopo la scomparsa prematura del padre Amedeo avvenuta nel 1937, il piccolo Franco, a soli sei anni, finita la scuola aiutava mamma Maria preparando e vendendo in proprio piccoli dolci di castagnaccio. A soli tredici anni già lavorava a tempo pieno al forno, situato allora nella frazione di Silvione; la notte infornava e la mattina portava il pane fresco alle botteghe e alle famiglie. Racconta Nicola che suo padre camminò quattro giorni per portare alla madre notizie del fratello Silvano, allora seminarista a Giaccherino, che per via della guerra fu trasferito a Fucecchio. Dal 1959 al 1961 costruì il nuovo forno e il bar in via Cino, dove si trova tuttora, nel 1965 portò a termine anche l’abitazione sopra. Portò avanti l’azienda personalmente fino al 1982 e nel 1988 “abdicò” definitivamente in favore del primogenito Nicola che tutt’oggi, in un percorso tutto in crescita, ne è ancora alla guida insieme ai suoi figli Tommaso e Jonathan, continuando la dinastia di fornai. 

Nel bel mezzo della seconda metà del secolo scorso, sarà un’altra “visione” a stuzzicare l’ingegno imprenditoriale di Franco. Poco distante dalla mission aziendale fino ad allora perseguita, concepisce un’azienda per la creazione di un prodotto, anch’esso importante quasi come il pane, che riguarda però il sonno, il riposo, ed il dormire bene. Infatti nel 1978, ispirato da Giancarlo (Baffino) Finocchi, insieme all’amico Mauro Pancani crea la GIPA, una ditta dove si realizzano calde trapunte, comodi cuscini e fantasiosi copriletto, che dalla Via Galigana raggiungeranno una miriade di letti in tutto il mondo. L’azienda sarà portata avanti da lui stesso (per qualche anno contestualmente al forno) e dalla figlia Consuelo. Verrà chiusa solo in seguito alla sua scomparsa. La GIPA per diciannove anni portò lavoro e benessere a molte persone di Quarrata, prevalentemente donne, occupate sia in fabbrica, sia a casa propria. 

Oltre ad un Franco Giuntini padre di famiglia e imprenditore, ce n’è un altro con l’amore per la vita, la passione per lo sport e per i viaggi, soprattutto per la sua Fiorentina e per la rossa Ferrari. Con il fratello Silvano, con Athos Nannini, Alberto Malinconi e altri amici, tutte le domeniche facevano un bel gruppetto di quarratini, in tribuna maratona, proprio sotto la torre, allo stadio Artemio Franchi di Firenze. Le gioie per la vittoria della sua Ferrari invece la condivideva con altri amici (per rammentarne solo due, il cugino Giordano Giuntini e l’amico Mauro Frassi) seguendo i Gran Premi di Monza e Imola in Italia, di Montecarlo e altri in tutta Europa. Diventa poi, col tempo, una consuetudine la gita in Brasile per l’inizio della stagione di Formula 1, prima con pochi amici ristretti, e in seguito con comitive più allargate.

Franco Giuntini, di conseguenza ad una grave malattia lasciò i suoi cari, il suo lavoro e la sua Quarrata, il 6 aprile 1997, a soli sessantasei anni. In una comunità tutti siamo importanti allo stesso modo, tuttavia ci sono persone che grazie al lavoro svolto o alla loro spiccata personalità, restano, anche dopo anni dalla loro scomparsa, più presenti di altre nella memoria di chi li ha conosciuti. È il caso di Franco, uno di qua, uno di noi, che “NoiDiQua” ha voluto ricordare.

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