di Marco Bagnoli. Foto: Foto Olympia
dicembre 2021
Questa volta vi presentiamo una persona con degli “hobby” davvero niente male, ma già il lavoro che fa nella vita è interessante. Giacomo Marcou ha un’azienda di service on line, la GM10Service, e si occupa della vendita di prodotti suoi e di altri, che appunto si rivolgono a lui per vendere su internet.
Però si diceva degli hobby: Giacomo Marcou, quarratino doc, nato in casa a Quarrata, di padre greco cipriota e madre calabrese, è un ragazzo del ’64 che si è innamorato della scrittura. Un amore a quanto pare corrisposto. La spiacevole esperienza della pubblicazione tramite il solito editore che ti chiede soldi per pubblicarti, lo ha segnato all’inizio della sua vita sui tasti, e così Giacomo da allora si è attivato per auto-pubblicarsi. Auto-pubblicare un libro era una piccola e drammatica avventura, una ventina d’anni fa, ma oggi lo si può fare in agilità. Se non ci credete chiedete pure a lui, ormai è un esperto. Giacomo ha scritto quattro libri, più un quinto a quattro mani, in compagnia dell’amico Leonardo Corsini, “Carbone”, sui carbonai di Pistoia; li trovate tutti on line, è raro trovarli nelle librerie, e potete pure scegliere il formato, cartaceo o e-book, come usa oggi.
Gli abbiamo chiesto due cose – chi lo ispira come autore e chi proprio come scrittore, cioè se per caso scrivesse per qualche persona in particolare, o per il solito “lettore ideale”. Alla prima domanda ci ha risposto Franz Kafka, senza dubbio; un altro che lo ha molto influenzato è stato Robert Walser, poeta e scrittore, meno noto, ma senza dubbio un valido esempio elvetico. Per quanto riguarda il lettore, Giacomo non scrive per nessuno in particolare, a parte tutti coloro che vogliono cercare di vedere la realtà in un modo un po’ diverso – cioè, meglio, che vogliono riuscire a vederci anche quello che non c’è, ma nel senso buono. È per questo che da anni ormai Giacomo scrive i suoi racconti e i suoi romanzi brevi, ciascuno a suo modo accuratamente aperto quanto basta per consentire un po’ a tutti di starci comodi. La sua ultima fatica, poi, è tutta un programma solo a parlarne; l’ha scritta lo scorso agosto e fra pochi giorni uscirà on line (probabilmente, quando leggerete l’articolo, sarà già a vostra disposizione). È un libro che cerca di sdrammatizzare un mondo, quello del tifo, che troppo spesso finisce anzi per essere anche troppo serio: s’intitola appunto “Il manuale del tifoso”, e prende un po’ in giro le appartenenze calcistiche, a cominciare dalle tre squadre con le strisce. Ma la cosa a dir poco sorprendente è che si potrà ordinare la copia su internet personalizzando il libro con la foto e il nome di chi dovesse riceverlo in regalo, oltre naturalmente alla scelta della squadra del cuore – potenza dell’elettronica!
Ha anche tenuto dei corsi di scrittura creativa; e se ancora non vi basta sappiate che nel tempo libero (rimasto) Giacomo se è anche baloccato con le tavole del palcoscenico. No, non si è improvvisato carpentiere, ma un po’ attore sì. Ci ha detto che era stato trascinato dai soliti amici, ma certamente anche quella è stata un’esperienza formativa, al punto che venti giorni prima del lockdown, aveva pure fondato un’associazione (subito fermatasi) per mettere in comunicazione le persone col teatro… Sarà per un’altra volta! Nel frattempo Giacomo lavora, e un po’ pensa a quello che scriverà. Poi lo scrive davvero, e allora noi lo leggiamo. Quindi basta cliccare, e sfogliate le pagine. Buona lettura.
Per la realizzazione del servizio fotografico, si ringrazia il direttore artistico del Teatro Moderno di Agliana, Carlo Coda, che ci ha messo a disposizione la struttura.
