di Carlo Rossetti
settembre 2018
Nella vita c’è bisogno di giocare. Giocare per passare il tempo, per rinfrancare lo spirito e perché l’esistenza non può essere sempre impegno e abnegazione. I modi per farlo sono molteplici e ognuno sceglie ogni volta la forma che più gli piace e che in quel momento gli passa per la testa.
C’è chi gioca a carte, chi a scacchi, chi si dedica alle parole crociate e chi alle bocce, in un’infinità di modi e circostanze. Noi invece vogliamo giocare con le parole perché si prestano più di quanto si possa pensare al divertimento e a dar loro un significato diverso da quello originario. Perciò prendiamo la parola flambare, dal francese flambér che significa passare alla fiamma un cibo prima di essere servito. Perciò cominciamo col primo esempio.
Le indagini difficili e delicate furono affidate all’Ispettore Flambò. L’ispettore va visto con tanto di trench, bavero rialzato, cappello sugli occhi e sigaretta fra le labbra, una specie di Commissario Maigret, protagonista di un qualsiasi film poliziesco francese.
«Signora, vorrei ballare con lei questo tango col flambò, che altro non sarebbe che un tango col casqué». Si potrebbe anche dire di fronte a colui che sta menando il can per l’aia: «Mi sbaglio o lei signore sta flambando? Chi io? Non ho mai flambato in vita mia, mi creda».
Se vogliamo il verbo può essere usato anche come aggettivo: «Bello questo mobile, che stile è? Autentico flambò del Settecento, restaurato e con tanto di certificato di autenticità».
Mentre può adattarsi alla riflessione: Dopo una lungo inseguimento è riuscito a flambare la Polizia, facendo perdere le sue tracce. Sempre in senso automobilistico, prima ha frenato, poi ha flambato sulla sinistra, poi sulla destra, quindi è finito contro un paracarro.
Tanti sarebbero gli esempi, ma preferiamo fermarci qui per non sentirci dire che stiamo flambando anche noi. Perciò riportiamo il termine al suo significato originale: Flambare, passare un cibo alla fiamma prima di essere servito e dopo averlo cosparso di liquore.
Buon appetito e Flambé.