di Luciano Tempestini
giugno 2024
Nel numero precedente, il nostro Massimo Cappelli si è occupato magistralmente di Armando Reggiannini, ex gloria del Quarrata calcio. Noi, guardando la foto di gruppo della squadra che compare a pagina 13, abbiamo riconosciuto un altro giocatore interessante, Giorgio Balli, classe 1944, attivo nel ruolo di mediano. Ciò che ci ha incuriosito particolarmente è che in quello scatto, lui è il solo quarratino, o almeno così ci è sembrato. Prendendo spunto da questa curiosità, abbiamo deciso di incontrarlo per farci raccontare la sua storia.
Il suo percorso calcistico inizia negli anni ’50 nella nostra città, quando Quarrata non aveva ancora uno stadio e di conseguenza nessuna squadra che la rappresentasse nell’ambito sportivo. Il suo debutto ufficiale avvenne a tredici anni nel Valenzatico, e dopo un paio di anni venne notato dalla Pistoiese, così debuttò con gli arancioni nel campionato di Quarta serie con l’allenatore Trebbi. Compiuti i sedici anni, passò al professionismo con il Prato, che allora partecipava al Campionato nazionale di serie B, e lì rimase per quattro anni, giocando alcune partite con colleghi prestigiosi come Roberto Vieri (padre del più’ famoso “Bobo”) e Mario Bertini. Di quel periodo Balli ricorda inoltre i due ritiri pre campionato, come qualcosa di estremamente positivo e formativo.
Nel 1964, arrivò il passaggio al Quarrata, dove incontrò altri due concittadini doc, il compianto Emanuele Amadori e Paolo Baldi. Qui disputò campionati di serie D, affrontando come avversari anche gli ex colleghi del Prato, sopra citati. I suoi allenatori furono altri due quarratini rimasti nel cuore di coloro che hanno amato i colori giallorossi, ovvero: Bruno Cappellini e Silvano Grassi. Presidente della società era all’epoca il mitico Arzelio Belli, che aveva al suo fianco dirigenti che hanno scritto la storia dell’ A.C. Quarrata, quali Bino Bini e Armando Giardi. Di quel periodo Balli rammenta in particolare una partita, quella contro il Latina, allora capolista del girone di Quarta serie, che lottava per andare in Promozione nella serie superiore, cioè la C. Il Quarrata, alla vigilia dato per sfavorito, una volta sceso in campo lottò con le unghie e con i denti e dopo novanta minuti tiratissimi trionfò per uno a zero. Da sottolineare che il nostro portiere, Emanuele Amadori, parò addirittura un rigore. Poi, a seguito di incomprensioni con alcuni dirigenti, Giorgio lasciò il Quarrata e andò a militare con la squadra del Lamporecchio.
Ma un’altra soddisfazione calcistica l’attendeva ancora nella città del mobile, in occasione del Primo torneo dei bar organizzato da Arzelio Belli nel 1973. Qui Giorgio vinse con il bar “Il Nazionale” giocando come libero, ruolo innovativo per l’epoca, creato dall’intuizione di un grande allenatore nazionale di allora, Helenio Herrera. Oggi quel ruolo nel calcio non esiste più.
Ma nella vita Balli non si è limitato solo al calcio, infatti molti – fra cui il sottoscritto – sono stati clienti del suo studio di commercialista. Esercita questa professione da più di cinquant’anni, essendosi laureato in Economia e commercio negli anni ’70. Oltre a questo, ha insegnato ragioneria negli istituti superiori della zona. E’ stato inoltre attivo nella nostra comunità, in quanto presente tra i soci fondatori della sezione Lions club “Quarrata, Agliana, Serravalle Pistoiese”. Insomma, Giorgio Balli è un personaggio a tutto tondo e per noi è stato un piacere raccontarvelo.
