di Paola Maria Mandelli
dicembre 2024
Il virus H3N2, il ceppo di influenza di quest’anno, come gli altri sottotipi, può portare a gravi complicanze, come la polmonite, in particolare nelle persone anziane e nei pazienti con altre comorbidità. I sintomi principali rimangono quelli tipici dell’influenza: febbre alta tra i 38 e i 40 gradi, brividi, mal di testa, dolori muscolari e ossei, sonnolenza, stanchezza e sudorazione. A questi si aggiungono talvolta naso che cola, congestione nasale, mal di gola, tosse secca e perdita di appetito. Tuttavia, il quadro clinico può aggravarsi con manifestazioni neurologiche come mal di testa intenso, vertigini, e in casi estremi, encefaliti e convulsioni. Negli anziani, nelle forme più gravi, è spesso presente l’obnubilamento e può richiedere il ricovero.
Il periodo di incubazione dell’influenza stagionale è solitamente di due giorni, ma può variare da uno a quattro giorni. Gli adulti possono essere in grado di diffondere l’influenza ad altri da un giorno prima dell’inizio dei sintomi a circa cinque giorni dopo l’inizio dei sintomi.
L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata) e indiretta (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici).
Per questa ragione è fortemente raccomandato seguire alcune precauzioni generali, come:
Evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.
Lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti.
Evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca.
Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura.
Aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna.
Le mascherine chirurgiche indossate da persone con sintomatologia influenzale possono ridurre le infezioni.
La cosiddetta variante australiana è più immunoevasiva, capace cioè di eludere parte delle nostre difese immunitarie e quindi potrà dare più casi e più gravi. Si sottolinea perciò l’importanza del vaccino, che contiene la suddetta variante, nei bambini, negli over 65 e tutte le categorie a rischio per patologia.