di Massimo Cappelli
giugno 2024
Lo scorso 1° aprile Nello Magini, il fondatore e presidente della Polisportiva “Quarrata Pallavolo”, ha compiuto la bella età di novant’anni. I suoi “ragazzi”, il 7 aprile hanno voluto festeggiare il suo compleanno proprio nella vecchia palestra di allora, teatro di pagine sportive indimenticabili.
Erano gli anni Settanta, gli anni del boom economico, ma anche della Guerra Fredda, con il mondo diviso in due: l’Unione Sovietica e l’America, la sinistra e la destra, il padrone e l’operaio, la Chiesa e la Casa del popolo. Erano gli anni della contestazione e non era difficile che gli animi si riscaldassero e che qualcuno, discutendo di politica, arrivasse anche alle mani. Insomma, i missili non erano solo puntati fra russi e americani, ma anche tra via Fermi, con la sua Casa del popolo, e Via Trieste, con la canonica del prete. Nello non ha solo il merito di essere stato lo stimatissimo presidente di una squadra di pallavolo, come vedremo più avanti in questo racconto, ma anche quello di avere aggregato ragazzi con una diversa estrazione socio-culturale: fu grazie a lui e al cappellano Don Bruno che a Quarrata si sviluppò una sorta di “Compromesso Storico” (obiettivo politico mai raggiunto dal Governo di allora) facendo, tramite i ragazzi, arrivare un messaggio positivo anche ai loro genitori, così avvicinando due poli diametralmente opposti.
Athos Querci, lo storico allenatore della squadra, si è espresso in una lettera con un personale augurio e un ringraziamento pubblico a Nello.
«Non ci resta che dirti “grazie”.
Il tempo non torna mai indietro e per questo non lo puoi fregare. Lascia, minuto dopo minuto, giorno dopo giorno, anno dopo anno, tracce indelebili nella testa e nel cuore. Ma a Quarrata, il 7 aprile scorso, una cinquantina di ex pallavolisti hanno organizzato la festa di compleanno n. 90 a Nello Magini, cioè del loro Presidente che negli anni 70/80/90 è stato il capostipite di una generazione che ha dato il via alla Pallavolo nella nostra città. è stato riavvolto il nastro della memoria e magicamente questa volta, il tempo, è tornato indietro. Sì, perché il luogo per questo evento è stata la Palestra delle Scuole Medie in Via Petrarca. Mitico campo di gioco che ha visto salire questi innamorati del volley dall’ultima categoria in serie C1 in soli 7 anni, più un campionato regionale under 18 (successo da record perché mai nessuna squadra maschile della Provincia è mai arrivata così in alto). Un amarcord pieno di emozioni e una manifestazione d’affetto e riconoscenza per una grande persona. Quasi tutti presenti gli ex ragazzi di Nello che facevano chilometri e chilometri pigiati come sardine in un pulmino sgangherato per andare a giocare. Ascoltavano la musica col mangiadischi, avevano sempre gli occhi che ridevano e il cuore che palpitava. Ma chi gli ha permesso di giocare non lo hanno mai dimenticato. E Nello può essere orgoglioso di tutti perché i suoi ragazzi, non solo erano bravi a giocare, ma dopo sono diventati ancora più bravi: “gli alzatori, le bande, i centrali ecc. erano dei futuri Medici, Avvocati, Imprenditori di successo, Commercialisti, Generali dell’Esercito e Presidenti di Banca. Meglio di così. Una festa straordinaria dove non è mancato niente. Organizzata bene da un catering e un grazie va anche al Presidente del Blu Volley Stefano Ostento, che ha concesso la palestra tanto amata da tutti. Alessandro Pratesi ha letto, infine, una lettera di don Bruno, cappellano della parrocchia di Santa Maria Assunta, che a quei tempi rappresentava l’altra società di pallavolo, la David Maglieria. Si conclude con le parole significative e apprezzate di don Bruno una bella “partita” di pallavolo, vinta e giocata ancora una volta alla grande da quella leggendaria squadra che è stata il Quarrata Pallavolo. Buon Compleanno Presidente e grazie ancora».
Alessandro Pratesi ha scritto questa lettera, interpretando il sentimento di tutti coloro che hanno condiviso con Nello l’avventura della pallavolo.
«Carissimo Nello,
dovremmo scrivere un libro per raccontare la tua storia, che è anche la nostra storia. Poche righe, però, possono servire per riflettere su quel tempo, irrimediabilmente perduto, ma ancora vivo e presente. Che sia così lo testimonia quello che stasera, fra queste mura, vogliamo festeggiare e ricordare. I tuoi 90 anni ci avvertono che anche noi non siamo più “i tuoi ragazzi”, almeno come lo eravamo in quelle stagioni ormai lontane. Il tempo non risparmia nessuno, ma non cancella i sentimenti, le emozioni, la riconoscenza, la certezza che, insieme, abbiamo costruito qualcosa che ha lasciato segni indelebili. Non è stato un cammino senza ostacoli, tutt’altro; non ci sono state risparmiate sofferenze e dolore per la perdita di chi, con te e con noi, aveva condiviso la passione per lo sport. Forse, da qualche parte, Gioni, Alessandro, Gabriele, Eleuterio, Stefano e Renzo ci sorridono e ti abbracciano. Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Tutto sembra essere trascorso in un attimo, ma non è così: cambia solo la percezione che abbiamo del passato rispetto al presente; niente, però, è andato perduto. È solo nascosto, nello scrigno della memoria. Simile a un diamante, che non brilla fino a quando, dalle viscere della terra, si affaccia alla luce. E risplende. Come il nostro affetto, la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza per quello che, spesso in silenzio e senza darne segno, hai fatto per noi. Questa è la seconda lettera che, stasera, è dedicata a te. Significa che hai seminato buone cose, quei valori che, oggi, sembrano fuori moda e privi di senso. Educazione, senso della responsabilità, disposizione al sacrificio, capacità di condividere. Senza i quali nessun risultato è possibile, nello sport e nella vita. Quanto, poi, questo abbia lasciato traccia, non è possibile saperlo: ognuno ha vissuto quegli anni in modo diverso e irripetibile; tutti, però, ne conserviamo traccia e memoria. Quel tempo, che sembrava promettere forse troppo, aveva in sé qualcosa che è sempre più difficile da trovare: il senso dell’amicizia, dell’aiuto reciproco, della solidarietà. Quel tempo si è trasformato, colorandosi di malinconica felicità, di una nostalgia particolare, simile ai raggi del sole che, tramontando, scaldano il cuore. Tutto sommato, la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che ricordiamo e che, con queste righe, proviamo a raccontare. Anche per questo ti siamo grati. Forse non sempre siamo riusciti a dimostrartelo come avremmo desiderato e affidiamo a questa lettera, ogni volta che vorrai, il compito di farti sentire la nostra vicinanza. Tantissimi auguri, Nello e, soprattutto, ancora grazie. Per quello che ci hai regalato e per questa serata. Che è la tua festa, ma anche la nostra festa. Senza di te, non saremmo qui. I tuoi “ragazzi” (e “ragazze”…)».
Nello ha ricevuto anche la lettera di don Bruno Chiavacci, già Cappellano di Quarrata, accomunato dalla stessa passione per la pallavolo.
In un’intervista del 2017, Nello ci raccontò questo:
«(…) Iniziammo ad allenarci nella palestra comunale e a disputarvi gli incontri con una squadra già molto ben amalgamata. Anche don Bruno, il cappellano di allora, dopo qualche tempo, mise su la squadra di pallavolo maschile e femminile: la G. S. David. I nostri rapporti furono da subito ottimi, loro venivano sempre in palestra a vederci e quando iniziarono a giocare a livello agonistico facevamo spesso anche delle amichevoli. Purtroppo, però, a differenza di noi, non riuscivano ad avere buoni risultati e fu così che dopo qualche anno, con don Bruno, decidemmo di fare una struttura unica, anche perché qualcuno dei loro giocatori aveva chiesto di venire con noi».
A questo punto sono doverosi anche da parte della nostra redazione gli auguri a “Nellino”; l’uomo dello sport … dalle larghe intese.