di Daniela Gori
giugno 2020
Ha voluto cimentarsi nel genere romanzo storico, e ci è riuscito benissimo, Lorenzo Rossomandi, con il suo “1897. Storia di un riscatto”, appena pubblicato per Temperatura edizioni.
Una bella storia, verosimile, raccontata con uno stile piacevole e asciutto, vista attraverso gli occhi di una bambina, mentre sullo sfondo, la Storia, quella vera, si avvolge intorno al territorio quarratino. Un territorio che tra fine Ottocento e primo Novecento ha conosciuto due grandi punti di riferimento: la scuola di merletti della contessa Rasponi Spalletti a Lucciano e la costruzione a Quarrata dell’ospedale Caselli. Rossomandi, che fa tutt’altro lavoro che quello di scrivere (è titolare di una concessionaria di auto) e non è neppure originario di Quarrata, ha messo in questo libro tutta la passione e l’affetto per la sua città di adozione, sulla quale aveva già da tempo cominciato a raccogliere materiale storico. «Soprattutto quando successe la vicenda della chiusura del Caselli, mi dedicai molto a cercare notizie» racconta egli stesso, che fu all’epoca uno degli attivisti del comitato che si impegnò nella battaglia per evitarne il cambiamento di destinazione d’uso. E fin dalle prime pagine il lettore viene calato in una Quarrata dove «il rinnovamento sociale ed economico era quasi impossibile da raggiungere a causa della miseria e dell’analfabetismo diffusi e secolari» come scrive Rosita Testai nella prefazione.
Quarrata ha ancora il suo “Quore”!
Questa provocazione letteraria sembra proprio pensata per la nostra città. Dopo mesi di stop riapre il locale alternativo uscito dalla mente dell’imprenditore Moreno Janda, patron de La Bussola e del CDD, che già qualche anno fa fondò “Quore il Salotto del Prosciutto”. Il nuovo nome è “QuorePop Osteria Contemporanea” e da qui si può intuire che si tratta di un prodotto popolare, ma anche artistico. Infatti la nuova attività ha per obiettivo non solo proporre la nostra buona cucina, ma anche infondere la cultura enogastronomica italiana in maniera trasversale. Il menù verrà cambiato ogni due mesi circa proponendo prosciutti diversi, vini e piatti tipici di ogni regione italiana. Lo staff è formato da ragazzi giovani e dinamici, compreso il cuoco, una giovane e promettente, nostrana, eccellenza. Vediamo ‘Cuindi‘ di non sbagliare: ‘Cuarrata‘ ha ancora un Quore!
Dopo 50 anni la famiglia Rapezzi lascia la storica edicola di via Montalbano.
«Una decisione che abbiamo preso io e mia moglie, perché ormai è l’ora di goderci un po’ la pensione» ha detto Alessandro Rapezzi, noto anche per le sue doti di attore amatoriale e declamatore di testi poetici del concorso intitolato alla città di Quarrata che fondò Vivaldo Matteoni di cui è nipote: «lo diciamo a malincuore, perché appunto proprio quest’anno era un anniversario importante, mezzo secolo da quando nel 1970 mio padre aprì il negozio di giornali». Una vita dedicata a un lavoro importante, quello che sostiene il mondo dell’informazione sulla carta stampata e che proprio nel periodo del coronavirus ha visto un incremento delle vendite. «Ormai abbiamo deciso anche la data di chiusura ufficiale, il 19 luglio» continua Rapezzi «chissà se qualcuno si offrirà di continuare il lavoro che per tanti anni abbiamo svolto anche per fare un servizio alla città».