I brevi di Noidiqua

I brevi di Noidiqua

di Redazione

settembre 2024

Un monumento intitolato a Giak nuotatore volante, è stato installato nell’area del campo di volo i Pinguini di Santonuovo. frequentato assiduamente dal giovane Pluripilota e Campione Italiano di acrobazia in aliante, tragicamente scomparso l’11 luglio 2022 in un incidente aereo.

Qui il giovane aveva vissuto le prime esperienze di volo con i maestri Antonio Mimmo Buoncristiani, Simone Baldecchi e Silvio Bruschi. L’opera “Nel cuore dei mondi-ali di Giak”, un monumento che, tra il verde del campo volo ed il blu del cielo, celebra l’intensa vita di Giacomo. Scolpita in caldo marmo di travertino, è un’ode agli Aviatori e alla Cristianità, ma soprattutto un tributo a tutto ciò che Giacomo amava e alla sua dedizione instancabile per il nuoto, il volo, lo studio e la conoscenza. Il podio, con i suoi tre moduli, racconta una storia di trionfi e sacrifici: quello centrale, destinato al primo classificato, celebra il titolo Italiano di Acrobazia in Aliante (categoria Intermedia) conquistato da Giacomo nell’ottobre 2021, sopra il quale si erge un cimelio prezioso, una pala elica dell’aereo Douglas A2D Skyshark – lo “squalo dei cieli” -, che evoca gli elementi distintivi del giovane campione: aria e acqua. Sopra al numero 2, si trova la scultura bronzea “Nuotatore Volante” dell’artista Giorgio Butini, ispirata alla medaglia di bronzo al Valore Atletico, benemerenza a Giacomo dal CONI conferita nel 2021 per meriti sportivi. L’immagine celebra l’eleganza del Nuotatore Volante, il cui stile di nuoto a delfino si riflette nelle possenti ali del suo aliante. Sopra al numero 3, è posta la targa che ricorda l’intitolazione dell’Aviosuperficie al “Pinguino Giak Nuotatore Volante”. Complessivamente l’opera richiama sia un’elica tripala – vista frontale – sia il rotore di un elicottero – vista laterale -, esprimendo la passione di Giacomo per il volo ed i velivoli. In basso, sulle fondamenta del podio, risplende il motto di Giacomo “Nella Vita come nello sport, O si vince o si impara, non si perde mai!”, accompagnato dalla sua firma. Incastonata sul vertice dell’elica, la foto di Giacomo in tuta da volo blu ci ricorda il suo amore infinito per il volo e la vita.

 

 

Sabato 21 settembre al Concorso di poesia e narrativa di Santonuovo intitolato a Don Aldemiro Cinotti si è svolta la premiazione nella chiesa di San Germano.

Il premio è nato proprio per ricordare don Cinotti e la sua generosità e saggezza. Tra gli invitati oltre al sindaco Gabriele Romiti e a Maria Vittoria Michelacci e Annamaria Turetti assessori del Comune di Quarrata, anche la consigliera regionale Federica Fratoni, il presidente di Mutua Alta Toscana Carlo Spini e Rachele Michelacci vicepresidente di Aism associazione a cui è stato consegnato un contributo economico. Infatti sulle orme degli insegnamenti di don Cinotti il premio di poesia autofinanziato e con il sostegno di Mutua si propone di svolgere iniziative benefiche. Più di 400 autori tra poeti e narratori  provenienti da ogni regione d’Italia e anche dall’estero hanno partecipato quest’anno con  le loro opere (racconti  in prosa e poesie), che sono state  vagliate nei mesi scorsi  da due  giurie. A vincere il primo premio per la sezione Poesia è stata Cinzia Manetti di Poggibonsi, con il poema “Io amo la vita”, premiati per il secondo e il terzo posto “Il pianto di una nuvola” di Nicola Rosafio di Ghedi (Brescia) e “Quattro lettere” di Giancarlo Boldrini di Fucecchio. Per la narrativa invece è risultato vincitore il racconto breve “Illegal” di Rosella Bottalo di Torino, già vincitrice dell’ottava edizione,che  ha confermato così il proprio talento. Come lo scorso anno, anche i bambini delle classi quinte della scuola primaria Fabrizio de André di Santonuovo  hanno partecipato con i loro pensieri freschi e emozionanti alla sezione poesia junior. La giuria di questa sezione composta da tre insegnanti, ha scelto “La felicità”, di Ginevra Tabani della classe 5A come poesia vincitrice. A tutti i bambini e alle bambine che hanno partecipato è stato consegnato l’attestato a ricordo e un piccolo dono, oltre a materiale scolastico per la scuola primaria di Santonuovo.

 

 

Marco Benesperi è il presidente, per il 2024-2025, della “Zona F Lions” che comprende i Club della provincia di Pistoia.

Aglianese, classe 1983, attualmente residente a Casalguidi, Benesperi è avvocato civilista. Appassionato di storia, sport e viaggi, attivo da sempre nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, Marco Benesperi è socio del Lions club Quarrata Agliana pianura pistoiese da 13 anni, ha ricoperto la carica di presidente nell’annata 2018-2019 e di recente quella di tesoriere. Ora è arrivato l’incarico dal Distretto regionale, con l’obiettivo di coordinare i numerosi club presenti sul territorio provinciale. Il nuovo presidente è al lavoro per consentire ai numerosi club attivi nella nostra Provincia di intessere le prime relazioni per lavorare alla causa comune in favore della collettività.

 

 

Sabato 21 settembre c’è stata una bella festa alla casa famiglia Oami di via Corrado da Montemagno.

Il tema è stato “l’Africa” e tutti dovevano partecipare portando qualcosa che ricordasse quel Continente, come un bracciale, una collana, una tunica o un tamburo. Come aveva spiegato Mariarosa Bragion al momento dell’organizzazione dell’evento open day patrocinato dal Comune di Quarrata: «La facciamo per Baki il nostro ultimo ospite, che ci chiede sempre di poter tornare a casa sua in Niger. Ma visto che questo non è possibile» ha aggiunto Mariarosa scherzando «abbiamo deciso di “fondare qui all’Oami il 55° Stato Africano” Jimbo OAMI  anche se saremo africani un po’ inventati». I ragazzi della casa hanno inventato anche la bandiera e scelto la parola Jimbo che in lingua swhaili (una delle lingue originali e più antiche dell’ Africa) significa “popolo”.

 

 

Si è spenta il Primo settembre nella propria casa all’età di 85 anni Luciana Pecorini, colonna portante di Avis Quarrata.

Nata a Reggio Emilia, Luciana aveva trascorso insieme alla sorella Carla gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza cambiando spesso residenza in varie città a causa del lavoro del padre Giuseppe Pecorini, maresciallo dei Carabinieri di origine quarratina, finché nel ‘56 la famiglia si era trasferita stabilmente Quarrata. Le vicende della sua famiglia hanno ispirato anche Laura Vignali nel libro “Il cappotto del babbo”, dove racconta la storia del padre di Luciana e Carla che nel 1943 fu internato nel campo di concentramento di Brema in Germania per non aver accettato l’arruolamento nell’esercito tedesco. Insieme alla sorella Carla è stata tra le fondatrici, nel 1961 all’interno dell’allora ospedale Caselli, dell’associazione dei donatori di sangue, ricoprendo varie cariche operative, tra cui quella di tesoriera. Figura di riferimento dell’associazione, vi ha prestato la sua opera fino a pochi anni fa. Come la sorella, con la quale ha sempre vissuto, ha dato il suo contributo alla vita sociale della città. È stata l’ispiratrice e fondatrice del gruppo che con impegno ha raccolto i fondi per edificare la “Casa Oami di Quarrata”. Sempre vicina alle persone speciali e svantaggiate, partecipato a molti viaggi a Lourdes accompagnando i malati con l’Unitalsi e facendo parte anche di Aido (Associazione Italian Donatori Organi). Grazie alla sua intraprendenza è stata la prima donna agente di commercio a Quarrata, insieme alla sorella nel settore della maglieria.

 

 

Se n’è andato sabato 31 agosto per un improvviso arresto cardiaco, all’età di 87 anni, Remo Drovandi.

Era stato lo storico lattaio di Quarrata che andava casa per casa a portare il latte fresco e altri generi alimentari ogni mattina. Per questo, ma non solo, Remo era molto conosciuto in tutto il territorio e sono in tanti a mandare messaggi di cordoglio ai suoi familiari. Carattere aperto e gioviale, amava stare in compagnia e creare aggregazione, soprattutto organizzando gite in autobus. Era riuscito a creare una rete così popolare che ai suoi viaggi partecipavano da Quarrata e dai comuni limitrofi, molti per vincere la solitudine oltre che per visitare città d’arte o siti religiosi. Remo svolgeva cosi anche un compito importante per la collettività, stimolando la socializzazione e il divertimento e creando momenti conviviali con le merende per tutti durante la gita. Era un uomo curioso, pieno di interessi e appassionato di musica: gli piaceva il melodramma, per questo organizzava la gita all’arena di Verona, e portava tutti a vedere l’opera. «Amava moltissimo la nostra Quarrata, le sue tradizioni come la processione, la fiera del bestiame, i concerti della sua amatissima Filarmonica» ha scritto il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti. «Un uomo che amava stare in compagnia e infatti era benvoluto da tutti. Alla famiglia di Remo, alla moglie Anna, ai figli Massimo e Marco le più sentite condoglianze da parte mia e di tutta l’amministrazione comunale».

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