di Massimo Cappelli
giugno 2023
Iniziare una professione con entusiasmo è sicuramente positivo, ma quando dopo quarant’anni l’entusiasmo non è cambiato di una virgola e i risultati si toccano con mano, non è più una semplice professione, ma una vittoria personale.
Giacomo Bini, il direttore della nostra rivista e giornalista de La Nazione, il primo settembre di questo anno andrà in pensione, dopo aver insegnato appunto per quarant’anni, storia e filosofia agli allievi delle superiori. E’ stato docente a Firenze, al Liceo Cicognini di Prato e gli ultimi ventitré anni al Liceo Copernico, sempre a Prato, dove si è occupato di terze, quarte e quinte, portando per mano i suoi ragazzi ad affrontare la vita da adulti. Per lui la scuola non è stata solo un lavoro bensì un piacere e questo lo si intuisce da ciò che ha espresso nel suo discorso di commiato: «Vi ringrazio per questi quarant’anni di magnifica vacanza». Facendo sua la filosofia di Aristotele, Giacomo sostiene da sempre che la massima espressione della conoscenza è poterla condividere con gli altri, ed ha proprio ragione. Così io credo che anche se la definizione di ex insegnante gli andrà stretta, dovrà essere fiero del fatto che generazioni di ragazzi porteranno dentro, per tutta la vita, una parte del loro professore, che ha attinto proprio da loro l’energia per il motore che, come in un moto perpetuo, ha mantenuto inalterato l’entusiasmo per tutti gli anni di lavoro. Questa è la vera magia.
Pierpaolo Pasolini si domandava: Qual è la vera vittoria, quella che fa battere le mani o battere i cuori? La seconda, non c’è dubbio. Noi comunque, un applauso al nostro direttore glielo facciamo lo stesso: Bravo prof!