di Giancarlo Zampini
dicembre 2008
Lo scorso 14 novembre ci lasciava per sempre, don Henny Innocenti, l’anziano parroco di Buriano, arrivato in questa splendida frazione del Montalbano nei primi anni cinquanta. Una morte annunciata, considerato le condizioni di salute dell’anziano prete – nato a Vinci nel lontano 25 marzo del 1912 – dal luglio scorso seminfermo: fino a qualche settimana fa la Messa quotidiana la celebrava nella propria camera.
Un grande prete, che ha fatto della chiesa di Buriano un complesso monumentale apprezzato in tutta la Toscana, riportando all’originaria bellezza la chiesa, la canonica, il presbiterio, le grotte e mura perimetrali, dando vita anche ad un suggestivo percorso della Via Crucis. Era così preso dal lavoro che per questo trascurò anche un occhio, che perse per avere ritardato le cure necessarie. Quando don Henny arrivò sul Montalbano dalla parrocchia di Sarripoli trovò le sterpaglie davanti la chiesa di San Michele ed il tetto che faceva acqua da tutte le parti. Da quel momento, si mise in contatto con tutti gli artisti possibili ed in pochi anni riuscì ad inserire all’interno del complesso monumentale una sessantina di capolavori: opere di Quinto Martini, Amerigo Dorel, Joseph Sheppard, Kyrk Reinold’s, Romano Stefanelli, Alfredo Fabbri, Remo Gordigiani, Renato Alessandrini, Giuseppe Gavazzi, Nancy Peel e tanti altri.
Tanta bellezza ha consentito a don Henny di organizzare annualmente – in occasione della festa del patrono San Michele Arcangelo – la “Festa della Fede e dell’Arte”, un appuntamento che portava a Buriano centinaia di persone: per ogni “Festa” inaugurava una nuova opera d’arte. Spesso era il sottoscritto a presentare l’evento, sempre all’esterno della chiesa, in compagnia della Filarmonica Giuseppe Verdi di Quarrata ed il Dott. Luigi Vangucci, l’attore Vivaldo Matteoni, autorità locali e provinciali. Quest’anno la festa è stata organizzata in modo ridotto, solo religiosa, fu l’ultima volta che sentii l’anziano prete: <<Zampini>>, mi disse don Henny, <<domani alla Messa vorrei tanto fossero presenti i carabinieri di Quarrata, ad uno di loro intendo fare leggere qualcosa: mi aiuti lei>>. Erano passate le 22.00 quando telefonai al Luogotenente Salvatore Maricchiolo, comandante la stazione di Quarrata: <<Comandante, bisogna fare un’opera buona, veda se è possibile mandare a Buriano una pattuglia>>. Richiesta esaudita, Salvatore Maricchiolo inviò due carabinieri che fecero la felicità di don Henny. Carabinieri che aveva visto tante altre volte, che ogni sera passavano da Buriano – anche in piena notte – da quando l’anziano prete fu preso di mira dai ladri, vittima numerose volte dal 2005 in poi: in una occasione i ladri lo buttarono anche giù dal letto procurandoli serie contusioni.
Conobbi don Henny Innocenti attraverso TV Quarrata di Luciano Michelozzi: amava spesso telefonare all’interno della trasmissione “Detto fra noi”, in onda il giovedì sera, che ho condotto per oltre dieci anni. Don Henny approfittava del mezzo televisivo per sostenere le sue iniziative a favore del recupero di tutto il complesso monumentale, in altre occasioni denunciava il cattivo stato di una strada, la mancanza di illuminazione, più attenzione da parte delle istituzioni, ecc.. Si arrabbiò molto quando gli intonacarono la facciata della chiesa, a cui non poté opporsi: <<Hanno realizzato una finitura >>– mi diceva spesso – <<che non ha niente a che fare con l’origine medioevale della chiesa e la torre campanara longobarda>>. Ma non si può scrivere di questo grande prete senza ricordare due grandi amori che coltivava con grande passione: quello per i gatti, padroni della canonica, tanto che la porta che dava sull’orto aveva un foro in basso per il loro entrare ed uscire a piacimento; e poi la Juventus, squadra del cuore, della quale don Henny ha seguito le sorti fino all’ultimo trionfo in terra di Spagna dove ha battuto il grande Real Madrid. Una sciarpa bianconera – acquistata appositamente da una fedele parrocchiana – ha seguito il prete tifoso juventino fino alla sepoltura.