Il Pentagramma… era tutta un’altra musica!

Il Pentagramma… era tutta un’altra musica!

di Marco Bagnoli

settembre 2009

C’era un lungo viale a Quarrata; proprio in cima una piazza. Di poco a lato una vetrina. E sulla sinistra, accanto alla porta, un manifesto giallo, di quelli grandi. Il Pentagramma chiude. Stefano Lomi ne parla come sempre ha fatto del più e del meno, tutte le volte che si capitava in negozio per due chiacchiere e un po’ di musica: sereno, dopotutto. Col sorriso libero appena increspato da una nota blues: talvolta per i fatti del Mondo, che qua non si ferma, ma che da qua si lascia guardare bene; altre volte come per un sopito disappunto nei confronti del mondo piccolo che gira intorno alla piazza. Il Pentagramma nasce alla fine dell’82. È il cauto tentativo di mettere la testa a posto che fanno due ventenni, una scommessa giocata col diavolo cornuto della piccola grande provincia. Stefano ad occuparsi di dischi, Carlo Giannini, suo degno compare, responsabile del reparto strumenti. Mi aspettano entrambi, nel tardo pomeriggio di giugno, per rimembrare la storia fulgida di gloriosi predecessori: il negozio del Sermi e quello del Gori, che negli anni settanta vendevano elettrodomestici e un po’ di vinile; la bottega magica del Michelozzi, che invece ne combinava di tutti i colori.

Il Pentagramma voleva parlare solo di dischi, voleva dare ai ragazzi i pianoforti e le chitarre. Aveva aperto due stanze in viale Montalbano, dove adesso c’è la Tecnocasa. Poi nel1984 si erano trasferiti qua in Piazza Risorgimento. Spazio e clientela raddoppiati. Da allora tutto è successo che sembra ieri: <<c’era un grande fermento all’epoca>> dice Carlo <<i gruppi musicali della zona erano tantissimi, decine e decine e bene o male questo qui era un punto di riferimento>>. Questo qui, che a definirlo negozio pare quasi inappropriato, nonostante Stefano non esiti a definirsi un commerciante che vende un prodotto; <<la differenza però>> dice lui <<non stava tanto nella possibilità di essere seguiti nella scelta dello strumento, e neanche il fatto di avere uno che ti proponeva la novità del momento e la musica un po’ più ricercata; era la possibilità di venire qui a farci perdere un’ora di tempo per niente, anche solo per fare du’ discorsi così!>> <<Si esatto>> interviene Carlo, che da professionista del suo hobby indirizzava già allora i ragazzi presso le varie scuole di musica dei dintorni.<<La gente veniva e metteva gli annunci>>, riprende Stefano <<cercasi bassista, cercasi batterista, nascevano le collaborazioni tra i musicisti, ma alla fine quello che contava era l’Ambiente>> …fanno entrambi un attimo di pausa <<pensa che uno poteva ascoltare il disco prima di comprarlo>> aggiunge Carlo. <<Poteva sentirlo a casa?>> dico io; <<eh no>> dice Carlo mentre Stefano ridacchia <<bischeri si, ma fino a un certo punto… >>.

Restiamo a parlare fino a chiusura, quando la luce si fa radente e bisogna levare le tende. Si parla di cose belle e meno belle, la collaborazione con Radio Rombo, i tre anni di Voci Nuove, in anticipo di dieci anni sul karaoke nazionale, ma non solo con le basi, anche con la musica dal vivo. E le inevitabili amarezze di una corsa di quasi trent’anni; la sconsolante imposizione di un’aliquota iva che fa del disco un bene di lusso e non più culturale, come il libro; l’indigesta constatazione di una contemporaneità che relega la musica al mero ruolo di tappetino di sottofondo. Carlo s’era buttato sul negozio per dar soddisfazione ai suoi, dato che la radio ingenerava meno fiducia della solidità del disco. Bei tempi quelli. Adesso è nel finanziario, più le solite concessioni alle sei corde, ovvio. Stefano ha portato avanti la baracca senza tante storie, per fortuna/purtroppo senza doversi dannare neanche più di tanto, al mattino cambiando le corde di una chitarra per un cliente, nel pomeriggio con un disco di Dylan. Ai primissimi inizi i Betales, che ancora non si chiamavano Beatles, non erano nemmeno capaci di accordare i loro strumenti: c’era un negoziante di Liverpool che lo faceva per loro. Mi piace pensare che un posto del genere possa sempre esistere, da qualche parte, per tutti coloro che si divertono a suonare un po’ di rumore. Il Pentagramma è chiuso. ¡¡Viva il Pentagramma!!

Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it