Intervista a Nori di Radio Rombo

Intervista a Nori di Radio Rombo

di David Colzi

dicembre 2008

Una piccola grande radio nata a Quarrata negli anni settanta. Punto di riferimento e voce insostituibile che ogni mattina dava il buon giorno agli ascoltatori è stata Eleonora Turi, meglio conosciuta come “Nori”.

Ci parli un po’ dell’avventura di Radio Rombo…

La radio è nata nel 1977, da un’idea di un nostro amico che di lavoro faceva il tecnico. Ricordo che una sera d’estate arrivò a casa mia, in via Fiume, con un piccolo trasmettitore e noi cominciammo ad improvvisare. Inizialmente il nostro segnale arrivava al massimo al pian terreno di casa mia, poi arrivò in strada, di seguito in piazza Risorgimento, poi ad Olmi e via così. Solo dopo la radio divenne qualcosa di serio, quando iniziarono ad arrivare i primi proventi delle pubblicità radiofoniche: questo ovviamente comportò la realizzazione di un vero e proprio palinsesto, l’uso di apparecchiature più sofisticate, l’aumento dei collaboratori e la necessità di spazi più ampi. Iniziammo così a trasferirci in altri ambienti fino ad arrivare nel 1984 nella nostra sede definitiva, in via Corrado da Montemagno. Le trasmissioni furono interrotte definitivamente nel 1998, quando la pubblicità non bastava più per sostenere i costi della radio. Proprio in quel periodo uscirono delle leggi che ci facevano pagare tanti soldi quante erano le province che riuscivamo a coprire con le frequenze, senza contare le spese per il continuo ammodernamento delle apparecchiature: tieni presente che noi eravamo una piccola radio di provincia. Fu così che vendemmo le nostre frequenze ad una radio di Milano… se almeno il comune ci avesse aiutato, forse oggi trasmetteremmo ancora.

A proposito di frequenze: ho letto da qualche parte che dopo i primi anni, Radio Rombo andava molto lontano, coprendo anche la provincia di Lucca…

E non solo, ci chiamavano anche da Livorno! Proprio per questa vasta copertura le spese divennero insostenibili. Poi negli anni d’oro della radio, sono passati da noi anche personaggi che oggi sono diventati famosi come Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Inoltre Carlo Giannini –“Charlie”, realizzava interviste a musicisti famosi, che poi noi trasmettevamo come materiale registrato: mi vengono in mente i Pooh, Gianni Morandi, Renato Carosone, Gino Paoli , ma sono sicura che ce ne sono molti altri.

Quando avete capito che Radio Rombo era divenuta un punto di riferimento per i quarratini?

Beh i quarratini ci hanno voluto bene fin da subito, ma la percezione di aver fatto qualcosa di davvero importante ci venne quando iniziarono a contattarci agenzie di Milano per la pubblicità sulle nostre frequenze. Tutto questo accadde tra la fine degli anni 70’ e i primi anni 80’. Fu in quel periodo che diventammo una delle principali emittenti della provincia.

Quale musica e programmi trasmettevate?

Trasmettevamo qualunque tipo di musica, sia italiana che straniera ed anche i programmi erano molto variegati: si iniziava la mattina con trasmissioni più adatte a casalinghe e persone di una certa età, il pomeriggio si dava più spazio ai giovani con il Rock e la Disco Music, infine la sera seguivamo un percorso più meditativo con musica d’autore. Questo percorso veniva intramezzato dalle famose dediche dei bambini (ride)… Io per esempio tutti i giorni dalle tre alle tre e mezzo del pomeriggio conducevo uno spazio solo per queste dediche e dopo un po’ non ne potevo più! Scommetto che anche tu mi hai chiamato…

Probabile…

Tutti i giorni c’erano decine e decine di bimbi che volevano la dedica per il babbo, la mamma, la nonna, eccetera. Questa è stata la mia croce per anni. (ride)

Tutti quelli che hanno saputo che venivo ad intervistarla mi hanno detto che lei è “La voce di Radio Rombo”: condivide questo attestato di stima?

(ride)… In effetti il tutto è iniziato a casa mia ed io sono sempre stata dentro alla radio fino alla fine delle trasmissioni, quindi un po’ credo di poterla rappresentare. All’inizio trasmettevo la mattina dalle nove a mezzogiorno e poi durante le famose dediche del pomeriggio. In aggiunta a tutto questo sostituivo chi all’ultimo momento disertava il proprio programma. In alcuni periodi ho trasmesso anche tutta la mattina e tutto il pomeriggio, quindi è facile intuire che molti quarratini identifichino Radio Rombo con la mia voce. Comunque i collaboratori e i Deejay non sono mai mancati: è solo che a volte capitava che qualcuno si allontanava dalla radio, magari perché chiamato a svolgere il servizio militare ed io lo rimpiazzavo anche per mesi interi. Però negli anni mi sono occupata sempre meno dei programmi per stare in cabina di regia.

Ho saputo che c’era anche un programma curato da Vivaldo Matteoni…

Verissimo! Era un programma in cui Vivaldo leggeva poesia e racconti: si chiamava “L’angolo della poesia”. Era l’appuntamento del martedì mattina, se non ricordo male. La cosa davvero bella è che lui non leggeva solo le poesie dei grandi autori del passato, ma talvolta si dedicava anche ai componimenti dei poeti locali, oppure leggeva le poesie che vincevano il “Premio città di Quarrata”. Questo appuntamento è durato per anni, praticamente è nato con Radio Rombo. Se vuoi ti racconto un aneddoto divertente su questo programma…

Volentieri!

Devi sapere che lui registrava questo programma e noi lo mandavamo in onda il giorno stabilito. Vivaldo è una persona precisa, professionale ed ovviamente gradiva anche da parte nostra una certa puntualità per quel che riguardava la messa in onda de “L’angolo della  poesia”. Il programma iniziava alle dieci e mezzo del mattino e guai a trasgredire di un solo minuto! (sorride): io ovviamente alle dieci e ventinove facevo partire il nastro per essere in perfetto orario, anche perché lui informava i suoi amici poeti che in quella precisa puntata avrebbe letto le loro poesia, quindi ogni settimana c’era un passaparola generale e l’attenzione era sempre molto alta. Così un martedì mattina come tanti, misi il solito nastro, lo feci partire puntualissimo… ed all’improvviso tutto lo studio rimase al buio: non ti dico il panico! (ride) Dopo un minuto di smarrimento guardai sotto il tavolo dove erano poggiate le apparecchiature e vidi il mio cane che si stava rosicchiando il filo di trasmissione, che chiaramente aveva generato il black out. Entro mezz’ora il problema fu risolto, ma la cosa che ci fece ridere è che questo incidente era successo in concomitanza con il programma di Vivaldo.

Se Radio Rombo riaprisse i battenti domani, se la sentirebbe di “tornare in pista”?

Senza pensarci due volte! La radio mi è rimasta nel cuore e credo di non essere la sola a pensarla così. Oggi sono casalinga ed ascolto molti programmi radiofonici, così mi vengono sempre in mente idee nuove su come potrei realizzare o condurre dei programmi. Purtroppo negli anni sono scomparse tante belle realtà, fra le quali Radio Rombo, Tv Quarrata, La Soffitta: forse sarebbe il caso di recuperare qualcosa e non lasciare tutto nel dimenticatoio, perché questa città è piena di gente ingegnosa, ma spesso mancano fondi per sostenere economicamente le idee. Radio Rombo è nata dalla fantasia di un gruppo di giovani, che una sera d’estate mentre mangiavano il cocomero in terrazza, ebbero un’idea e partirono all’avventura. Io sono convinta che giovani come noi ce ne sono ancora oggi, è solo che i tempi sono cambiati e senza le dovute risorse non si va da nessuna parte.

 

 

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