di David Colzi
marzo 2013
Luca e Lorenzo, titolari di Italgloves, assieme al padre Giancarlo
Fondata ben 87 anni fa da Edoardo Lunardi, la ditta che oggi si chiama Italgloves, iniziò la sua marcia spinta dalla lavorazione dei guanti con la tecnica del Filet che agli inizi del ‘900 divenne molto diffusa anche a Quarrata. Dopo il periodo difficile della guerra, furono i figli Otello e Renato a prendere in mano l’azienda e a continuare la tradizione di famiglia, ampliando la produzione con altre tecniche di lavorazione, anche se poi solo Otello rimase al timone, perché Renato si mise in proprio. All’epoca ci fu un vero “boom” dei guanti: negli anni ’50 se ne spedivano fino a 5000 dozzine al giorno e tutti fatti a mano, o quasi. Il lavoro veniva commissionato andando casa per casa cercando le donne che sapevano cucire e ricamare: i fattorini partivano con il filo, cioè la materia prima, e si spostavano tra il territorio pistoiese e pratese, poi ancora verso nord fino a Forlì.
Ma dove finivano tutti questi guanti? «Prevalentemente al mercato giapponese e statunitense» ci dice Luca, uno degli attuali titolari. E siccome Prato non era ancora diventata il centro italiano del tessile, la ditta Lunardi si occupava anche della tintura. Così si arriva agli anni ’70 con un nuovo cambio generazionale; questa è la volta del figlio di Otello, Giancarlo (ma per gli amici di Quarrata è conosciuto come Alessandro) che però entrerà stabilemente in azienda solo nel 1977. Quegli erano gli anni ruggenti della moda e Lorenzo, l’altro titolare assieme al fratello Luca, si ricorda che dal loro laboratorio è passato anche un giovane Ralph Lauren, quando il suo famoso marchio di abbigliamento con il giocatore di polo non era ancora così conosciuto, così come Nicola Trussardi. Proficue collaborazioni arrivarono anche dalla Germania con la “C&A”, i cui negozi sono ancora oggi frequentati in tutto il mondo. Un’intuizione vincente di Giancarlo per quel decennio, fu di affiancare la maglieria alla produzione di guanti, continuando la filosofia aziendale della qualità e del “fatto a mano”. Invece gli anni ’80 videro l’entrata in scena dei figli Luca e Lorenzo al fianco del padre e nel 1981 il guantificio prese il nome “Italgloves”.
Agli inizi del 2000 Giancarlo ha lasciato l’azienda in mano a Luca e Lorenzo, ma la mission non sembra essere cambiata, anche se il tutto deve essere contestualizzato nel mercato globale. A tale proposito Lorenzo ci dice: «Oggi usiamo macchinari per realizzare i nostri prodotti, però siamo ancora noi a progettarli e per andare incontro alle esigenze del mercato creiamo in coordinato sciarpe e cappelli». I loro guanti oggi sono realizzati con altri materiali come il cashmere, l’alpaca, e il tutto viene filato quasi interamente tra Prato e Biella, perché il lavoro italiano va protetto, come ci ricordano i due titolari, soprattutto in momenti come questi. “Italgloves” ha poi continuato la collaborazione con aziende prestigiose come Max Mara, Trussardi, Laura Biagiotti, Roberto Cavalli e altri ancora, mentre al pubblico si presenta con “I guanti D’elle” che rappresentano la produzione propria. Quali mercati vengono raggiunti oggi? «Continuiamo a servire, oltre all’Italia, molti mercati esteri» precisa Luca «tipo Stati Uniti, Inghilterra, Portogallo, Francia, Germania e Giappone».
A noi non resta che continuare a fare il tifo per le aziende come “Italgloves” che si oppongono alla crisi proponendo qualità e professionalità, unendo tradizione e innovazione.