di Giancarlo Zampini
giugno 2011
<<Grazie a tutti, questo mio lavoro adesso è vostro>> queste le parole di Daniel Buren, autore dell’omonima fontana realizzata a dal nome, Muri, fontane a tre colori per un esagono. Uno splendido pomeriggio con tanta gente presente, arrivata anche da lontano, occasione per gli appassionati d’arte contemporanea di potere vedere da vicino un artista di fama internazionale.
Una commossa Sabrina Sergio Gori ha fatto gli onori di casa, sottolineando come la ricchezza di Villa La Màgia aumenti ogni anno, ed aggiunge: <<Grazie alla collocazione di tante opere d’arte e grazie anche al contributo fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, la nostra villa Medicea de La Màgia si distingue da tutte le altre.>>.
E’ la volta di Ivano Paci, presidente della Fondazione: <<La fontana di Buren è un’opera ambientale che non turba ma arricchisce, il contesto già bellissimo accresce la sua magia, non pretendiamo però che tutti la pensino come noi. Il progetto è diventato realtà, oggi la città di Quarrata vanta un artista di fama universale che prima non esisteva. E’ stato un lavoro che ha richiesto grande professionalità, quella messa in atto da tutti coloro che ci hanno lavorato e che ringrazio sentitamente. Un grazie a Giuliano Gori, che da pochi giorni, per motivi statutari, non è più vicepresidente della Fondazione Caripit: è stato prezioso e competente come nessun’altro. Con questa ulteriore opera>>, conclude Paci, <<la Fondazione che ho l’onore di presiedere rafforza la presenza dell’arte contemporanea non solo a Quarrata, ma in tutta la provincia; altre importanti opere le abbiamo collocate alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia, a Montecatini Terme>>.
Presenti l’assessore alla cultura della Regione Toscana, Cristina Scaletti, la presidente della provincia di Pistoia, Federica Fratoni; rappresentanti di vari comuni della piana e consiglieri regionali. Non ha parlato Giuliano Gori, l’artefice principale, colui che ha portato Daniel Buren a Quarrata: è rimasto fra il pubblico negando il proprio intervento, per i motivi descritti da Ivano Paci.