di Serena Michelozzi
marzo 2019
Come ben sappiamo, tutte le volte che qualche nuovo colore politico – qualunque esso sia – si affaccia al Governo del nostro paese, uno dei temi più ricorrenti, se non il più ricorrente in assoluto, è quello della tanto agognata occupazione giovanile. E, come sempre, ad ogni “change” governativo, speranzosi e, ormai, sempre meno fiduciosi, ci domandiamo: «Sarà la (S)Volta Buona per poter trovare un lavoro degno di esser chiamato tale?». Insomma, non è più un mistero la difficoltà che i giovani hanno nel trovare lavoro. Certo, la possibilità di trovarlo o meno può aumentare e/o diminuire a seconda di vari fattori: livello di formazione/preparazione, esperienza, tipo di settore nel quale ci si vuole inserire, e molti altri. Con l’entrata in carica dell’ultimo Governo Di Maio-Salvini è stato approvato il Decreto “Dignità”, che prevede un bonus di assunzione giovani Under 35 per gli anni 2019 e 2020. In base all’attuale struttura, dal 2021 il limite di età massimo del soggetto “incentivabile” tornerà poi ad abbassarsi nuovamente (salvo future modifiche) al compimento del 30esimo anno di età.
L’art. 1 – bis comma 1 del decreto recita: “Al fine di promuovere l’occupazione giovanile stabile, ai datori di lavoro privato che negli anni 2019 e 2020 assumono lavoratori che non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età, cui si applicano le disposizioni in materia di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti di cui al decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento del 50 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.” Da un’attenta lettura della norma si evince che si tratta di un esonero contributivo per favorire l’occupazione giovanile. In altre parole è uno sconto del 50% sui contributi ed è destinato ai datori di lavoro. Lo sconto è per 36 mesi, quindi tre anni, e nel limite massimo di 3.000 euro annui.
La lettura della norma continua al comma 2, secondo cui: “L’esonero di cui al comma 1 spetta con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione per la quale si applica l’incentivo non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età e non sono stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro. Non ostano al riconoscimento dell’esonero gli eventuali periodi di apprendistato svolti presso un altro datore di lavoro e non proseguiti in rapporto di lavoro a tempo indeterminato”. In sostanza, un lavoratore per poter essere beneficiario dell’assunzione agevolata non deve aver compiuto i 35 anni alla data dell’assunzione ma deve essere anche al primo contratto a tempo indeterminato nella vita.
Tale impianto normativo è in continuo aggiornamento e potrebbe essere anche oggetto di proroghe. è pertanto necessario avere sempre un occhio puntato sui suoi futuri sviluppi e sperare che stavolta gli stessi siano positivi, con l’auspicio di un futuro occupazionale più roseo!