di Marco Bagnoli
settembre 2020
Se un giorno vi trovaste a percorrere la strada che da Agliana porta a Vignole potrebbe capitarvi, magari mentre attendete in coda che il semaforo diventi verde, di notare sulla sinistra un simpatico spazio verde garbatamente accessoriato con alcune panchine bianche. Ebbene quello spazio così bene accomodato vi è stato offerto gentilmente dall’alacre lavoro, totalmente gratuito, profuso dal signor Lorenzo Pietrovito.
Lorenzo Pietrovito è nato a Sant’Agata dei Goti, vicino Benevento, giusto cinquant’anni fa. Dal 2003 risiede a Vignole, mentre è ormai tutta una vita che si occupa di orto e giardinaggio, anche se di mestiere fa il muratore. Proprio nel corso dello scorso lockdown Lorenzo ha avuto modo di dare sfoggio del suo pollice verde, non solo nel suo giardino e nel suo pezzo di terreno, ma anche su quello specchio di demanio pubblico che una volta di troppo sembrava lasciato all’avanzare incolto delle erbacce. Così un giorno, quanto mai libero dal lavoro che non c’era, Lorenzo ha creduto bene di dedicarsi ad una sacrosanta opera di pulizia del verde di tutti: ha tagliato l’erba e sfrondato un paio di alberi fin troppo fronzuti. Subito da tutto quel verde occludente si sono palesati i rifiuti di un’intera vita di inciviltà, ma il nostro non si è perso d’animo. Neppure quando in diversi si sono affacciati per domandargli cosa stesse combinando su quella striscia di suolo pubblico. Lorenzo ha perseverato, è si è spinto oltre, dotando lo spazio ai piedi dell’albero di alcune graziose panchine dipinte di bianco dal verniciatore di Vignole, Marco Conte. Così almeno il signore che una sera vide seduto su di uno sgrimolo di muretto poteva finalmente mettersi a sedere con tutti i crismi. E anche i primi ringraziamenti non tardarono a venire.
Lorenzo si è anche occupato di piantare alcuni arbusti particolarmente promettenti, come un gelso e alcuni fichi, per non parlare dell’ex alberello di Natale fornito direttamente dal vicino circolo. Da allora sono oramai molti i giorni nei quali torna dal lavoro e si attarda ad innaffiare dove serve, e a tagliare l’erba quando necessario, portando l’acqua da casa e mettendo la benzina nella macchinetta per fare l’erba.
A questo punto della storia Lorenzo si sente un po’ stanco, ma comunque determinato a non fermarsi, perché incoraggiato dalla moglie Lina o da un passante occasionale, oppure da noi che gli dedichiamo questo articolo; quel che è certo è che si sente quanto mai speranzoso che il suo buon esempio possa dare i suoi frutti, ben prima di quei fichi che ha piantato, e che altri abitanti di Vignole, come lui, si facciano avanti per condividere quel poco di bello che comunque c’è, intorno a noi.
E al Comune, che illumina la zona coi suoi lampioni, Lorenzo non chiede una medaglia, né un attestato di benemerenza; forse giusto un filo d’acqua corrente, per innaffiare con più agio tutto questo poco di verde. E un po’ di apprezzamento morale per il lavoro fin qui svolto: che almeno sappiano, i nostri amministratori, che un cittadino come tanti ha fatto quello che in tanti altri potrebbero benissimo fare a loro volta. Di modo da poter rispondere, al prossimo che si affaccia scettico per tutto quell’affanno, che in Comune sanno tutti, e sono dalla parte di Lorenzo. Proprio come noi, del resto.