Leonardo Gargini – dal divertimento al business

Leonardo Gargini – dal divertimento al business

di Massimo Cappelli

giugno 2020

In seguito alla segnalazione di un lettore, abbiamo invitato in redazione il giovane imprenditore quarratino Leonardo Gargini, per fare una bella chiacchierata. 

Sarà capitato a tutti di sentire un imprenditore affermato che, raccontando gli inizi della sua carriera, dice: «Ho iniziato per divertimento». In moltissimi casi è solo un modo di dire, un senso figurato, in questo caso invece, i fatti stanno esattamente così. 

Tutto iniziò con la SGSTAFF (acronimo di Scuffi e Gargini, i due fondatori, entrambi di origine quarratina), che nacque dall’esperienza di un gruppo di ragazzi operanti nelle “Public Relations” (comunemente definiti P.R.) ai quali molti gestori di locali notturni affidarono, a fine anni Novanta, l’organizzazione e la gestione di eventi in Pistoia, Prato, Firenze fino alla Versilia. Successivamente Leonardo costituì la società Il Villino srl, che come suggerisce il nome, fu fondata intorno a Villa Resort di Montecatini Terme, una struttura polivalente rivolta soprattutto ai giovani, con discoteca, hotel, ristorante e piscina. “Il Villino” opera tutt’oggi nel settore ristorazione/cocktail bar, gestendo tre punti di ritrovo pre-discoteca, oltre ad essere parte attiva nell’organizzazione di eventi in una discoteca in Versilia, offrendo così lavoro, a un centinaio di persone. Come ci racconta Leonardo: «Da un progetto del 2016 è nato Habitat, un nuovo concetto di Cocktail Bar, che ha portato a Montecatini Terme la Mixology del drink, la quale non è altro che l’uso di tanti ingredienti, oltre agli alcolici e agli sciroppi. Infatti per fare la Mixology si usano spezie, frutta esotica e distillati particolari, tutti elementi arrivati in Italia non da molto tempo. Si tratta di sapori e colori nuovi per dare sfogo anche alla creatività. Questa innovazione va di pari passo con la cucina degli ultimi dieci anni che, oltre ad essere eccellente dal lato del gusto, ha delle presentazioni che sono vere opere d’arte. L’intuizione è stata proprio quella di mettere insieme unicità e la possibilità di incontro. Come speravamo, il riconoscimento del pubblico non è tardato ad arrivare. Infatti, dopo tre anni dall’apertura del “pilota” Habitat di Montecatini, abbiamo aperto un secondo locale anche a Firenze. Questo, a differenza dei locali della Valdinievole che aprono il tardo pomeriggio fino a notte fonda, lavora già dalla mattina con il brunch, tirando venti ore di seguito; infatti, essendo situato nel centro storico di Firenze, è meta soprattutto di turisti»

«Nel progetto Habitat» continua Leonardo Gargini «c’è anche una scuola interna dove formiamo i ragazzi che poi mandiamo a lavorare nelle nostre strutture, con nostri barman. Siamo anche riusciti ad entrare fra i primi dieci classificati a Bar Awards (ovvero gli Oscar dei locali di somministrazione bevande ndr). Su centinaia di locali nominati, il nostro, con il nostro prodotto, è stato riconosciuto e apprezzato fino a farci arrivare alle finali di Milano, nei Top 10 in Italia. Ultimamente abbiamo pensato che Villa Resort avesse bisogno di una ristrutturazione importante, non solo fisica ma soprattutto concettuale. La discoteca è stata trasformata in un club di ispirazione londinese con poca pista e più spazio per l’aggregazione. Inoltre abbiamo inserito il cocktail bar Habitat all’interno, la rivisitazione totale dell’hotel e la ristrutturazione della piscina per trasformarne gli spazi attigui in lounge bar, strizzando l’occhio ai giovani, che in definitiva sono il nostro target. Anche il nome cambierà da Villa Resort a Habitat Resort in modo da unificare e rafforzare il brand. Abbiamo puntato molto sulla ristorazione e per questo abbiamo assunto uno chef stellato che offrirà piatti della cucina mediterranea e food italiano, insieme ad un sushiman che preparerà il suo prodotto su un banco a vista. Il ristorante è stato realizzato negli spazi della discoteca poiché abbiamo abolito tutte le barriere interne; dopo una certa ora i tavoli, automatizzati e trasformabili con un click, diventeranno i tavolini della disco. Dal centro della pista si vede la piscina e dalla piscina si vede tutto l’interno del locale».

Siccome il primo lavoro è come il primo amore, non si scorda mai, Leonardo ci ha raccontato che da diversi anni il Gruppo Habitat opera in compartecipazione con il Beach Club, una discoteca situata fra Cinquale e Forte dei Marmi, per organizzare le serate estive in Versilia. Oltre ai locali e agli eventi, Leonardo, insieme ad alcuni imprenditori del bresciano, sta vagliando una start-up che esporterà vini, cocktail e altri prodotti italiani (e non) in California. Oggi il Gruppo Habitat occupa circa cento persone, oltre ai ragazzi a chiamata; solo Habitat Resort, con hotel, ristorante e piscina, ne impiega una settantina fra esterni e interni.

Prima di congedarci, Leonardo fa questa dichiarazione che mi ha dato lo spunto per scrivere il titolo e l’incipit di questo pezzo: «A differenza dei miei due soci, Luca Piattelli, figlio del titolare del Ristorante La Baita, e Gioele Benedetti, figlio di Luca Benedetti imprenditore e titolare di Villa Resort, i miei genitori si sono sempre occupati di altro; sono entrato nel mondo dell’aggregazione da ragazzo, facendo il PR per le discoteche, ma anche se svolgevo le mie mansioni nelle ore e nei luoghi dove altri si divertivano, io… ci ho sempre visto un lavoro!» Questo ha fatto la differenza.

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