Liceo Artistico – l’evoluzione dell’ex Istituto d’Arte

Liceo Artistico – l’evoluzione dell’ex Istituto d’Arte

di Giancarlo Zampini

dicembre 2011

Dall’inizio del nuovo anno scolastico, a seguito della riforma Gelmini, l’Istituto Statale d’Arte ha cambiato nome, diventando Liceo Artistico. Contemporaneamente, la struttura interna di viale Montalbano si è ampliata; l’ingresso è stato spostato verso Olmi diventando così più spazioso, funzionale ed accogliente. Infine i ragazzi, sotto l’attenta regia degli insegnanti hanno provveduto a recuperare un bel salottino e dotare la struttura di una nuova scritta all’esterno.

Il Liceo Artistico è l’unica scuola superiore di Quarrata e considerato che la città conta quasi 26 mila abitanti, non è molto. L’indirizzo scolastico è coerente con l’attività produttiva locale che da sempre si distingue per la costruzione di mobili imbottiti, complementi d’arredo e ricami, così come quella commerciale con le tante mostre di mobili. Attualmente la produzione di salotti è calata molto, la crisi internazionale ha dato un colpo quasi mortale al distretto quarratino, il mercato è cambiato, la concorrenza è diventata asfissiante in particolare negli articoli di prezzo medio-basso. Idem per quanto riguarda la vendita di mobili: tante mostre hanno chiuso i battenti e la Domenica non si contano le migliaia di presenze come una volta.

Tutto questo riguarda da vicino i ragazzi che frequentano il Liceo Artistico: alla loro preparazione ed inserimento nel mondo del lavoro devono prestare molta attenzione le aziende di Quarrata. Se il recupero del mercato, sia nel settore produttivo che quello commerciale sarà possibile, molto dipenderà dall’inserimento di giovani diplomati. Lo pretende il mercato, che dovrà essere solo di qualità, non più frutto di una modellistica poco coraggiosa o scopiazzata: per fare questo si necessita di personale qualificato. In aiuto, anche il nuovo percorso di studio del Liceo Artistico che prevede all’interno del programma anche il disegno industriale.

La raccomandazione che facciamo ai ragazzi, è quella di non pretendere subito successo, anche sotto l’aspetto economico; dovranno pazientare perché le imprese locali, molte di piccole dimensione, non possono garantire buste paga e diritti come quelle grosse o statali. Siamo convinti che la città potrà accogliere i diplomati della propria scuola e se ciò non accadesse la sconfitta sarebbe grave, perché se non si dà lavoro ai giovani, non ci sarà più futuro nemmeno per gli anziani. Per la cronaca i diplomati dell’anno scolastico 2010/2011 sono stati 16.

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