di David Colzi
marzo 2011
Cercando sul dizionario il significato della parola passione, si trovano definizioni del tipo: “patimento fisico, vivo interesse per qualcosa; la cosa che suscita un tale interesse.” Partendo da qui possiamo tranquillamente affermare che il termine passione non è fuori luogo per descrivere la vita di Lido, meglio conosciuto come “lo Scugno”, perché la sua storia di ciclista amatore, con un futuro da quasi campione passatogli accanto in giovinezza, è fatta di amore e sofferenza, testardaggine e delusioni, ma anche riscatto. E noi lo abbiamo conosciuto proprio nel momento del riscatto grazie a sua figlia maggiore Denise, che ha sottoposto alla nostra attenzione, il cortometraggio “Lo Scugno”, oggi visibile su You Tube, prodotto e diretto dall’inglese Matt Blandford, amico di Lido e grande appassionato di ciclismo. In questo video di poco meno di dieci minuti si ripercorre tutta la vita di questo giovanotto di 73 anni, nato, cresciuto e tutt’ora residente a Quarrata, ma soprattutto della sua passione per il ciclismo, iniziata da ragazzo con la prima bicicletta comprata a rate grazie ai pochi soldi che riusciva a tenersi in tasca, dopo aver contribuito all’economia della famiglia composta dal padre e dalla madre.
E poi l’occasione che può cambiare la vita, come dice lui nel video: <<nel ’59 fui convocato per fare una prova, per poter fare l’inseguimento individuale in pista a Firenze (…) tutto andò bene e (…) nel ’60 per le Olimpiadi di Roma, dovevo gareggiare (…), però non ho potuto (…) perché avevo una pressione forte dove lavoravo e in casa. Dovetti smettere>>. Capitolo chiuso dunque: Lido può anche appendere la bici in garage, “il suo treno, è passato”. E invece no, perché quando hai una passione, continui anche solo per te, anche solo per passatempo e arrivi ai settant’anni ancora sopra i pedali, a dimostrare che lo sport è prima di tutto uno stile di vita e poi, magari, un lavoro. Insomma il video “Lo Scugno” parla di questo, ma al contempo è un omaggio alla nostra Quarrata, dato che quasi tutte le immagini hanno come scenografia la nostra città e i suoi dintorni, con inquadrature suggestive e scorci unici che diventano una bella cartolina pubblicitaria della nostra provincia. Ve lo consigliamo.
P.S: Vogliamo concludere inserendo la dedica che la figlia Denise ci ha fatto pervenire in redazione, quando ha saputo che andavamo ad intervistare lo Scugno: “A mio padre con immenso bene: sono fiera di te. Ti saluto e ti abbraccio”.