di Massimo Cappelli
giugno 2017
Mi viene in mente uno spettacolo di Roberto Benigni degli anni Ottanta che ho visto in una delle sue prime tournée, quando impostava tutto sulla politica, la storia e la religione, stravolgendone ed esasperandone i contenuti. Quasi all’inizio del monologo, citando i sette vizi capitali: superbia, accidia, lussuria, ira, gola, invidia e avarizia, trovava il modo, anche se in maniera del tutto bonaria come suo stile, di attribuirli tutti e sette, nientemeno che al Padre Eterno. Iniziando dalla superbia, diceva: «Superbia? Non si è mai visto nessuno più superbo di Lui! Intanto si fa chiamare… Dio... “Io sono Dio, essere perfettissimo, evvia evvia”. Oppure : “Gloria a Dio nell’alto dei cieli…” Si fosse fatto chiamare, che so, Guido, per esempio, sarebbe stato un nome più tranquillo, no? Invece no! Dio! Se si chiamava Guido, invece: “Non avrai altro Guido all’infuori di me”, suonava meglio, no? “Macché alto dei cieli, sono qui a sette o otto metri. Sui ponti dell’autostrada: GUIDO C’È”. (Per i più giovani, a quell’epoca su molti ponti, o edifici che davano su strade ad alta fruizione si poteva proprio leggere la scritta “Dio c’è”). Eh Guido? Si fa pe’ scherzare eh? Metti un giorno, quando morirò mi dirà: “Benigni ti sembrava di essere simpatico in quello spettacolo? Vai all’inferno, cammina!”»
Questo è ciò che raccontava Benigni una trentina di anni fa, forse qualcuno della mia età se lo ricorderà. Proseguendo nel monologo, faceva poi riferimento alle invenzioni, prima di tutto a Isaac Newton, con la scoperta della gravità terrestre e l’aneddoto della mela in testa che, secondo il suo racconto stravolto, il giovane Newton confida l’accaduto al suo babbo in questa maniera: «“Babbo, ero nell’orto e mi è cascata una mela in testa”. “Ah si? Ti sei fatto male?” “No, no, ma… vedi babbo… La… la gravità!” “Cioè?” “Babbo ho fatto una scoperta eccezionale: ho scoperto che se una mela cade… Cade in terra! Che ne pensi?” “Isacco, sono venti anni che ti pago gli studi, dove l’hai passato tutto questo tempo imbecille, eh? Se questa mano cade… Dove cade? In testa no?” E giù botte! Al giovane Newton non andò tanto bene».
Ma c’era un altro punto dove Roberto di Vergaio raccontava sempre di invenzioni facendo riferimento a Fleming, quello che scoprì la penicillina. Benigni si immagina che “Guido” durante la Creazione avesse sì pensato a tutto, ma che si fosse divertito, come in una caccia al tesoro, a nascondere molte cose importanti volendole fare scoprire all’uomo, attraverso i secoli. «Per esempio, la penicillina, senza la quale moltissime persone nel mondo sono morte a causa di malattie, non la poteva mettere a Adamo sul comodino? “Adamo, guarda se ti venisse la febbre le pasticche sono qui”. E invece no! È dovuto nascere Alexander Fleming che fin da piccino comincia a cercare: “O dove sono gli antibiotici, eh Guido? Dove li hai messi? eh? Dimmelo!” Cerca cerca, un giorno mette una mano su una pera marcia e… “Ma guarda che lavoro Guido, o che si mette la penicillina nella muffa?” Uno lo deve fare proprio apposta è? Mah!»
Sono voluto partire con questa esilarante introduzione tratta da quel bellissimo “TuttoBenigni” degli anni Ottanta che parla di scoperte, per collegarmi ad un tema molto serio che oggi riempie le pagine di tutti i giornali: le vaccinazioni. Come afferma il dottor Santini nella sua rubrica a pagina 24, apprendere che nel 2017 ci sono genitori che non vaccinano i loro figli è alquanto sconfortante. Ci sono stati scienziati che hanno dedicato la loro esistenza alla ricerca, e grazie a loro nell’ultimo secolo ci siamo tutti vaccinati per isolare i virus infettivi, che in molti casi portavano all’infermità o alla morte. Adesso qualcuno pensa che il problema non esista più, e che il fatto per cui ci obbligano a vaccinarci, sia dovuto solo alla cupidigia e al cinismo delle multinazionali farmaceutiche, le quali, in accordo con istituzioni a livello mondiale, inseguono solamente il business. Questo può essere vero quanto inevitabile, fino a che ci saranno i marpioni, ovvero chi, attraverso la manipolazione, sfrutta l’operato di persone speciali. Gestire la profilassi per miliardi di individui nel mondo, può darsi sicuramente che faccia arricchire a dismisura qualcuno, così come l’arrivo in massa di profughi che fuggono dalla guerra; questa è l’eterna partita fra il bene e il male. Scegliere però di non vaccinare i propri bambini, non solo mette a repentaglio la loro di immunità, ma l’incolumità di altri individui e conseguentemente dell’intera comunità.
Non ci dimentichiamo che la sicurezza è un diritto di tutti. Forse, restando nell’ambito della sanità, sarebbe giusto mettere in sicurezza anche i bambini da certi genitori che li nutrono solo con cibi vegani o li curano solo con terapie omeopatiche provocando l’irreparabile. E poi, restando in tema di scoperte, ci vorrebbe qualche cervello, che, a breve, scoprisse la cura contro la leggerezza, l’incoscienza e la stupidità. Ma anche quella contro l’avidità e la smania di potere.
Concludendo credo che, soffermandoci sul precetto biblico sull’arbitrio personale concesso a tutta l’umanità, bisognerebbe che “Guido” tornasse sui suoi passi rivedendo la sua antica decisione.
Si fa per scherzare Guido, eh?