di Carlo Rossetti
marzo 2016
Alcuni anni fa ci siamo occupati di Lorenzo Tarocchi, nostro concittadino, parlando della sua voglia di fare teatro e delle sue ambizioni di attore-regista. Scrivemmo di lui quando costituì l’Associazione “Cervelli in Tempesta”, con la quale mise in scena, nell’anno 2009, uno scoppiettante spettacolo dal titolo “Niente addosso”, tratto da “Rumori fuori scena”, commedia in cui molti giovani, oltre alla passione, dimostrarono di possedere particolari doti artistiche. Il gruppo purtroppo si sciolse poco tempo dopo per divergenze tra gli aderenti e forse per l’impegno costante che un’attività del genere comporta, specie se non esiste alle spalle un’organizzazione professionale di supporto. Non per questo Lorenzo si perse d’animo. Sorretto da una grande passione che in cuor suo sperava potesse diventare la sua professione, cominciò allora a fare teatro nelle scuole, allestendo con gli alunni saggi e piccoli spettacoli di fine anno, recitando contemporaneamente qua e là.
Uno spettacolo che lo vide in veste d’attore fu “Mondi in minore”, per la regia del fiorentino Alessandro Riccio, anche lui attore e regista, durante il mese mediceo a Firenze nel 2011. Un evento del tutto originale che vide gli attori con costumi d’epoca, muoversi seguiti dal pubblico per le vie di Firenze, con soste in vari luoghi di importanza storica, durante le quali prendeva corpo lo sviluppo drammaturgico. La città di notte era quanto di meglio si potesse immaginare come impianto scenografico. Un teatro itinerante che riscosse un notevole successo tanto da essere replicato quindici volte. Nonostante Lorenzo abbia tutti i requisiti per fare l’attore, a cominciare dall’aspetto fisico e dall’intensa espressione del volto, che lo farebbero approdare facilmente in qualche fiction televisiva, cosa del resto già avvenuta, il suo interesse particolare è rivolto alla regia. E’ la direzione degli attori e il totale controllo sul testo e sulla messa in scena che lo interessa ed è in questo senso che ha indirizzato la sua attività. Anche “La Màgia” è stata per Lorenzo il luogo privilegiato in cui ambientare i suoi spettacoli. Così la Villa fa da sfondo a “Oltre le mura”, storia della Magia stessa, che si sviluppa attraverso gli itinerari interni del giardino. Un’occasione per Lorenzo Tarocchi per dimostrare le sue capacità di regista, nel riuscire ad amalgamare la recitazione di attori professionisti ad altri scelti fra persone di Quarrata alla loro prima esperienza.
Ma lo spettacolo che ha consacrato il talento di Lorenzo, consentendogli di fare un salto di qualità, è “Bent”, tratto dal testo di Martin Sherman. Presentato anche questo alla Màgia, dopo il debutto avvenuto nel 2014 nella Chiesa di Sant’Alessandro a Giogoli, Scandicci, è successivamente andato in giro per l’Italia, toccando Firenze, Genova, Torino, Bologna, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Trento e Aosta. Si tratta di un testo drammatico che affronta un argomento di grande attualità: l’omosessualità. Una condizione che qui diventa tragedia, perché ricondotta al tempo di guerra nel campo di sterminio di, dove i protagonisti sono prigionieri. Un tema che parla di un periodo tra i più vergognosi della nostra storia recente, in cui l’aberrazione di menti folli, ha cancellato ogni diritto umano, calpestata la dignità della persona, ridotto l’uomo a un semplice numero inciso su un braccio, prima di essere soppresso tra stenti e crudeltà. In una narrazione serrata che si fa via via sempre più incalzante, la disperata lotta alla sopravvivenza cementa il rapporto tra i protagonisti e in questo clima di orrore, un sentimento insopprimibile come l’amore riesce a nascere fra tanta barbarie. Come un piccolo fiore che nasce nella terra dei fuochi. Lorenzo ha dato fondo a tutto il suo talento e alla sua sensibilità per costruire uno spettacolo dal forte impatto emotivo e di grande tensione, che avvince e prende alla gola lo spettatore e lo porta a riflettere. Per far questo ha potuto contare su attori di grande bravura come Gabriele Giaffreda, Alessio Nieddu, Francesco Tasselli, Alessandro Novolissi, Henry Bartolini, Marcello Sbigoli e Davide Arena. E’ bene ricordare che i costumi sono di Pamela Renzi, anche lei nostra concittadina.
Ma l’attività di Lorenzo Tarocchi non si ferma a questo perché nel frattempo ha preso parte come attore al “Teatro Stabile Assai”, recitando insieme ai detenuti nelle carceri di Spoleto e di Rebibbia e al “Teatro dell’oppresso” di Boal e Fraire, a Parma.
Anche il Ceis, Comunità delle tossicodipendenze di Pistoia, si avvale del suo contributo artistico per corsi di recitazione e di drammaturgia teatrale. Nei progetti di Lorenzo vi è anche la creazione di un piccolo teatro che dovrebbe nascere a Buriano, all’interno della torre longobarda, nel complesso della Chiesa. Un piccolo spazio di una cinquantina di posti, in cui fare un teatro di ricerca e una scuola di recitazione. I lavori hanno già avuto inizio, ma purtroppo sono già fermi per mancanza di fondi. Un altro progetto che sta a cuore a Lorenzo, è l’allestimento di un testo di Stefano Massini dal titolo “Sette minuti”, una storia ricca di spunti e riflessioni. Come è facile capire dall’attività di Lorenzo Tarocchi, la sua mente è sempre in fermento, sì da giustificare l’appartenenza all’Associazione “Cervelli in Tempesta”.