di David Colzi. Foto: Archivio Michelozzi.
giugno 2008
Parlare di Luciano Michelozzi significa portare alla luce un pezzo di storia quarratina. Il nostro intento sarà quello di raccontarlo senza i soliti luoghi comuni o le solite leggende che da sempre circondano le persone fantasiose, imprevedibili, definite da tutti come “personaggi”. La sua passione per il mondo della comunicazione si manifestò fin da giovane nell’immediato dopo guerra, quando prese parte all gruppo di Arte Drammatica Amatoriale di Quarrata; in seguito divenne operatore-macchinista per l’odierno Cinema Nazionale in via Montalbano (già Casa del Popolo e ancor prima Casa del Fascio). Sarà quest’ultima passione che lo spingerà a creare negli anni 60, un piccolo cinema all’aperto in un terreno di sua proprietà nei pressi del comune (in zona Civetta dove oggi sorge il parcheggio). In quel caso oltre ad essere “l’uomo del cinema”, sceglieva i film da proiettare.
Molti lo ricordano con in braccio la sua 16 mm (quando ancora nessuno poteva permettersene una), grazie alla quale nel corso dei decenni ha filmato la nostra Quarrata in tutti i suoi aspetti, diventando testimone dei cambiamenti che hanno coinvolto questa laboriosa comunità. Si parla ancora di quando si arrampicò, senza nessun tipo di imbracatura, su un’edificio in piazza Risorgimento per riprendere l’incendio della fabbrica Lenzi negli anni ‘70. Altra passione è stata la fotografia, con la quale ha immortalato insieme ai filmati: eventi sportivi, visite ufficiali di politici illustri, cantanti famosi ecc.
Punto fermo della sua vita divenne dagli anni 50’ il suo negozio-studio-laboratorio di elettronica in via Roma (con ammassi di pezzi di radio, televisioni, e quant’altro) che in un secondo momento ospitò sul retro, gli studi definitivi di TV Quarrata. Infatti non tutti sanno che in origine la sede di questa emittente si trovava sulla collina quarratina, come ci ricorda il Dottor Vangucci: << L’avventura iniziò circa nel 1974 in una casa che Luciano Michelozzi aveva sulla collina quarratina in località Maestrino: sulla facciata della casa fu posizionata una parabola che irradiava il segnale in tutta la piana. All’interno un caminetto, due poltrone ed una telecamera. Lui da solo faceva tutto: riprese, regia, la parte tecnica ecc.…>> La dimensione artigianale sarà una costante di tutte le produzioni di questa TV, anche se nel corso degli anni non sono mancate le proposte di sponsor disposti ad investire sull’ampliamento dell’emittente.
Le persone che hanno conosciuto bene Luciano concordano nel dire che il motivo di questi accordi sfumati sta nel fatto che un uomo dotato della sua personalità, difficilmente avrebbe ceduto a regole dettate da altri, con il rischio di dover adempiere ad obblighi che avrebbero potuto limitare la sua creatività, anche perché la TV per Luciano è sempre stata un… giocattolo! Questo suo essere così istintivo, sempre pronto a cambiare tutto all’ultimo momento, lo porterà ad avere vari collaboratori durante gli anni di trasmissione. <<Chiunque abbia preso parte all’avventura di TV Quarrata conserva splendidi ricordi>>, dice ancora il Dottor Luigi Vangucci, uno dei più assidui frequentatori dell’emittente, <<Altri oltre me, e prima di me, hanno fatto programmi a TV Quarrata: ognuno si è occupato di ciò che gli era più congeniale, anche in base alla sua professione; per me il periodo delle trasmissioni in via Roma è stata una bellissima esperienza.>> Carlo Rossetti, storico amico e profondo conoscitore del carattere di Luciano, aggiunge: <<Luciano era una persona alla quale era difficile dire di no, perché non mollava la presa fino a quando non gli davi retta e non ti lasciavi coinvolgere nei suoi progetti: alla fine cedevi, ma era un piacere.>> Tale era la passione che Luciano Michelozzi riponeva in questo progetto che, negli ultimi anni, rinunciò anche al suo lavoro.
In tutto l’avventura di TV Quarrata è durata circa vent’anni, dalla metà degli anni 70 alla fine degli anni 90, quando arrivarono le difficoltà sia per le normative riguardo la frequenze radio-televisive messe in atto dal governo italiano, sia per la non più giovane età di Michelozzi.
