Luciano Turi – driver

Luciano Turi – driver

di Carlo Rossetti

settembre 2009 

Sono oltre 600 le vittorie conseguite da Luciano Turi nel corso della sua carriera di driver, o meglio Gentlemen-driver che è l’esatta denominazione di chi, nel campo dell’ippica, non è guidatore professionista. Tante vittorie specialmente se si considera che fino a qualche tempo fa, il numero di corse riservate a questa categoria era inferiore a quello attuale. Già nel 1988 Luciano Turi risulta primo nella sua categoria, avendo raggiunto il tetto di 500 vittorie. Sembra impossibile che Luciano, essendo nato a Quarrata, abbia nutrito una passione che da noi è legata al ristretto ambito della frazione di Casini, la quale può vantare un numero considerevole di fuoriclasse. Basti ricordare, oltre Vivaldo Baldi (Diecione), e suo padre Omero (Cincerina), anche Odoardo, Ubaldo e Giancarlo Baldi, tanto per citarne alcuni.

Per quanto riguarda Luciano l’aggancio è questo: i suoi zii che abitavano a Casini, come la maggior parte dei residenti avevano la passione per i cavalli, amore che trasmisero al nipote. Ed è proprio sulla scorta dell’invito dello zio Gastone che Luciano decide di provare a cimentarsi in questa disciplina. Per cominciare viene affidato alla cure di Vivaldo Baldi, il quale oltre a mettergli a disposizione un cavallo, gli fornisce i primi rudimenti di quella che può essere considerata un’arte. Luciano dimostra subito di trovarsi a suo agio e di lì a poco debutta nel mondo delle corse con successi immediati.“Frustino d’oro“ nel 1975, prestigioso e ambito riconoscimento, al quale si aggiunge nel 1977 il titolo di “Campione Italiano”, conquistato a Trieste. Quindi nuovamente “Frustino d’Oro” nel 1982; Targa d’Oro nel 1983 e nel 1986. Questi alcuni premi conquistati. C’è un altro primato, o per lo meno un fatto eccezionale che caratterizza la sua carriera. In una riunione di trotto prende parte a 5 corse consecutive con il seguente risultato: 4 volte primo e una volta secondo. Considerando che per ogni corsa il cavallo è diverso, è facile capire che il merito è da attribuirsi al suo talento e non alla qualità dei cavalli, che non potevano essere ovviamente tutti sullo stesso piano. Tant’è che Luciano è molto ricercato dai proprietari di scuderie che cercano di fargli guidare i loro purosangue. Infatti una volta ha corso con un cavallo, da tutti definito “un brocco” per i mancati successi della sua carriera, nonostante il passaggio di mano da un guidatore all’altro, e di averlo portato alla vittoria. Una ragione c’era che impediva al cavallo di vincere: una piccola frattura a un anteriore di cui nessuno si era accorto, ma che Luciano scoprì subito dopo la corsa. Il fatto è che lui era riuscito a far vincere il cavallo anche se infortunato.

Conosco Luciano da quando eravamo ragazzi, perché siamo cresciuti insieme, e perciò so quanto sia intelligente e volitivo, ma a me, che sono estraneo al mondo dell’ippica, resta difficile capire con quale mezzo lui riesca a tirare fuori da un cavallo quelle qualità di scatto e di velocità, che altri non riescono a far emergere. E’ questo il senso della domanda che gli ho fatto, ed ecco la risposta: <<Il cavallo non è un mezzo meccanico che risponde puntualmente ad ogni comando, bensì un essere che ha un proprio carattere fatto di pregi e difetti, ma soprattutto un animale con una spiccata sensibilità. Non saprei dire come faccio, ma credo di avere la capacità di capire alla prima il carattere dell’animale, di entrare subito in sintonia con lui, di conquistare la sua stima e diventare amici, di cercare di piacergli insomma, cose molto importanti per un perfetto affiatamento. E questo il cavallo lo capisce. Allora lui è pronto ad affidarsi alle tue mani e a mettere a disposizione tutto il suo latente potenziale. Molte volte è anche il sapere correggere certi difetti di impostazione che contribuiscono all’affermazione del cavallo.>> Gli è successo anche di avere corso con un cavallo mai visto, conosciuto soltanto durante la “sgambatura“. E’ bastato quel breve lasso di tempo per studiarlo, capire su cosa poteva fare affidamento, in che maniera sfruttare la risorsa e vincere. Ecco perchè può essere considerato tra i guidatori del trotto un vero e proprio talento.

 

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