Marco Mazzanti

Marco Mazzanti

di Massimo Cappelli. Foto: Andrea Pecchioli.

giugno 2016

Eccoci arrivati al quinto appuntamento con i sindaci. Con questa intervista a Marco Mazzanti, sindaco in carica, si esauriscono i primi cittadini di Quarrata più recenti. A Mazzanti è toccato forse il periodo più difficile. Sono sempre di più le aziende operanti nel comparto del mobile imbottito (e non solo) che hanno chiuso i battenti, o che si sono ridimensionate, causando molti licenziamenti fra i dipendenti e facendo diminuire drasticamente il reddito familiare. La situazione è peggiore anche dello stesso dopoguerra, quando bisognava ricostruire, per cui non si poteva che andare verso un miglioramento. 

Quasi a fine mandato, i risultati corrispondono alle tue aspettative di cinque anni fa?

Più che alle mie di aspettative, bisognerà capire se corrispondono a quelle dei cittadini/elettori che quattro anni fa hanno scelto di affidarmi il mandato. Questo lo sapremo solo se tra un anno avrò la possibilità di misurarmi nuovamente con le urne. In questi anni, insieme alla Giunta Comunale, abbiamo lavorato con grandissimo impegno per realizzare gli obiettivi del programma elettorale, nella durata del mandato. Abbiamo raggiunto anche ulteriori risultati, inizialmente non previsti, ma di importanza strategica per il futuro della nostra città. Ritengo che negli ultimi anni siano aumentati in quantità e qualità i servizi offerti alla cittadinanza, pur agendo in una situazione di ristrettezze economiche non facile da gestire. Abbiamo lavorato su tutti i fronti per rendere la nostra città più vivibile e lo sviluppo urbano più sostenibile, con lo sguardo rivolto sempre al futuro.

Qual è la cosa che ti rende più fiero? 

La cosa che mi rende più fiero è aver mantenuto la promessa di un comune più aperto. In questi anni ho incontrato migliaia e migliaia di cittadini, che si sono rivolti a me per le motivazioni più disparate e ai quali ho sempre cercato di dare risposte, positive o negative che fossero. Credo fermamente nel valore dei rapporti umani e sono convinto che un Sindaco debba innanzitutto ascoltare e dialogare con i propri cittadini, essere presente nel bene e nel male, essere un punto di riferimento per la città. Purtroppo non sempre noi Sindaci abbiamo a disposizione gli strumenti per poter risolvere i problemi che ci vengono posti di fronte e questo, talvolta, è stato il lato meno appagante del ricoprire questo ruolo. L’importante è avere la consapevolezza di aver fatto il possibile e di aver dato il massimo in ogni situazione. In questi anni mi sono commosso per tante storie di cui sono venuto a conoscenza, mi sono arrabbiato quando non ho potuto dare le risposte che avrei voluto, mi sono indignato di fronte a fatti che ritenevo ingiusti, ho gioito quando ho raggiunto i risultati sperati. La cosa di cui vado più fiero, dunque, è di aver conservato la mia umanità, di non essermi mai sottratto alle difficoltà, di aver affrontato a testa alta ogni situazione che mi si è presentata davanti.

Quarrata è “gravemente ammalata”, che cura vedi per riportarla a vivere?

Quarrata non è ammalata più del resto del Paese. Credo che le difficoltà della nostra città siano simili a quelle di altre realtà italiane, ma abbiamo dalla nostra l’operosità di un territorio che ha sempre vissuto di una fervente economia locale e l’ingegno della nostra tradizione artigiana. Difficile trovare una cura per un malessere generalizzato, si potrebbe procedere per tentativi e penso che uno di questi sia reinventarsi, differenziando i settori di impiego, anche attraverso un forte sviluppo del terziario, passando per un turismo rurale e un’accattivante offerta culturale. Dall’altro lato, la tradizione del mobile imbottito deve essere comunque valorizzata e conservata, promuovendo azioni di rete, attraverso la creazione di un distretto che faccia emergere la qualità ed il know how delle nostre imprese.

Cos’ altro vuoi dire ai tuoi cittadini?

A tutte le famiglie vorrei dire che conosco le difficoltà che ognuno, chi più chi meno, sta attraversando, ma non bisogna mai perdere la fiducia nel futuro. Da qualche anno stiamo vivendo una fase particolarmente difficile e ad essere in crisi non è solo la nostra economia, ma anche il rapporto con le istituzioni e la politica. Il compito di noi Amministratori è ricreare la fiducia che è venuta a mancare e lo si può fare solo uscendo dai nostri uffici per incontrare le persone e le loro storie. Lo sviluppo di una città passa anche attraverso i legami che ogni giorno si tessono tra cittadini, imprese e istituzioni. Abbiamo sempre lavorato per costruire e rinsaldare questi legami e continueremo a farlo, perché siamo l’istituzione più vicina alle persone, l’interlocutore primario per rispondere alle esigenze dei cittadini.

Conosco Marco Mazzanti da una vita, sono stato anche suo consulente nella campagna elettorale che lo ha visto diventare Sindaco, per cui potrei sembrare di parte. Una cosa però mi sento di scriverla: in questo mondo in cui tutti andiamo di corsa, dove una tecnologia molto avanzata ci consente di comunicare in maniera immediata, ma anche di negarsi, il Sindaco Marco Mazzanti risponde… risponde sempre e a tutti!

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