di Carlo Rossetti
giugno 2014
Negli anni Duemila fu inaugurata a Quarrata la sede dell’Oami, progetto di cui Don Aldo Ciottoli aveva desiderato la realizzazione e per il quale aveva messo a disposizione il terreno della Chiesa. Una ventina di anni prima se ne era cominciato a parlare e iniziata la raccolta di fondi tra la popolazione che aveva risposto con slancio e generosità. La struttura, una volta ultimata, dette subito ospitalità a numerose persone con problemi di handicap. Ora accoglie una trentina di persone che, per esigenze diverse, vuoi legata all’handicap o all’anzianità, necessitano di assistenza.
Responsabile del centro è la Dott.ssa Mariarosa Bragion, che pur essendo laureata in Giurisprudenza, vanta una lunga esperienza nell’ambito della cura dell’handicap. Lei non ama definirsi dirigente o responsabile, preferendo l’attributo di “capobranco”, perché si sottrae per modestia a qualsiasi riconoscimento o attribuzione, pure legittimi come nel suo caso. Proveniente da Rovigo è giunta a Quarrata 7 anni orsono. Oltre alla gestione degli assistiti tradizionali, alla chiusura dell’Ospedale Caselli le sono stati affidati 10 anziani per il soggiorno diurno. Due realtà che da un punto di vista scientifico non possono integrarsi, secondo studi che fanno parte della letteratura medica, così Mariarosa ci spiega, ma che al contrario sono riuscite a fondersi e a creare uno stretto rapporto umano. Gli assistiti del centro hanno riscoperto negli anziani figure genitoriali, mentre quest’ultimi, oggetto d’attenzione, si sono sentiti nuovamente utili e considerati. In questo caso l’incontro tra la Geriatria e la disabilità, ha smentito ampiamente quanto asserito dalla Scienza ufficiale.
Mariarosa perciò è molto soddisfatta di essere testimone di un’esperienza che è maturata nella sua struttura, in maniera del tutto naturale e imprevista. All’interno, nonostante le difficoltà della gestione e gli innumerevoli problemi che di volta in volta possono nascere, si respira un’aria distesa. Questo lo si deve all’efficienza, alla dedizione e all’importanza che Mariarosa dà al proprio lavoro ma, come tiene a far presente, si deve anche all’apporto fattivo dei collaboratori che ha intorno. Incontrando Mariarosa si ha un moto di immediata simpatia, tanto è gentile e affabile. Lo sguardo mobile e il parlare forbito rivelano una mente vivace e una donna che sa cosa vuole e dove arrivare. Pur essendo concreta, qualità necessaria per svolgere un compito delicato come il suo, dice di possedere gli abbandoni di una sognatrice. E il sorriso con cui ci accoglie è l’incoraggiante biglietto da visita.