di Marco Bagnoli
marzo 2017
Si chiamava Mauro Rossetti, ma quelli che lo conoscevano e gli volevano bene lo chiamavano semplicemente Maurino. Maurino Rossetti era nato a Lucca il 9 luglio del 1959, e si era trasferito a Quarrata negli anni sessanta. All’età di quattordici anni cominciò il suo mestiere, quello di verniciatore di mobili, che poi da grande portava avanti per due ditte di Quarrata. Era una persona molto gioviale, amicone, piacevole da frequentare e godeva della popolarità che il suo mestiere – e il suo carattere – gli concedeva.
La svolta della sua vita si presenta nel 1996, agli inizi di quella grande crisi che attanaglierà il settore del mobile quarratino: c’è la possibilità di trasferirsi negli Stati Uniti presso una zia, Marina, sorella di mamma Brunetta, trasferitasi dalla lucchesia qualcosa come cinquant’anni prima. È un po’ la storia dell’eterno mito americano, e confidando in maggiori opportunità di lavoro Maurino parte e lascia tutti a casa. La scommessa si rivela vincente e in quel di Fresno, California, Maurino sembra aver trovato il suo posto nel mondo e questo è quello che ci racconta allorquando, sempre nel ’96, torna in visita accompagnato da Andrea, sua futura sposa di lì a pochi mesi. A Fresno nuova vita e nuovo mestiere: panettiere tuttofare presso una pizzeria ristorante di italo americani. Averlo saputo, si sarebbe trasferito prima.
Ce lo racconta il cognato, Massimo Giusti, anche lui da cinquant’anni nel settore divani. La vita in California era molto più semplice che da noi; i prezzi di carne, verdura, benzina molto più bassi – questo almeno all’epoca della trasferta americana della famiglia, poco tempo dopo l’avvenuto matrimonio a Las Vegas. I Rossetti di Fresno avevano una loro casa di proprietà, una tipica casetta di periferia già in aperta campagna, col giardino davanti e la rimessa della macchina a lato; la moglie Andrea Miles, di madre tedesca e padre americano, lavorava alle poste e avevano una figlia, Jennifer, nata dal precedente matrimonio di lei, che a Mauro voleva molto bene. La famiglia di qua era in costante contatto con l’altro capo della West coast – grazie a un contratto telefonico particolarmente vantaggioso il nostro Maurino poteva stare al telefono per ore e raccontare con cadenza quasi giornaliera le piccole grandi soddisfazioni della sua nuova vita a stelle e strisce.
La sua avventura oltreoceano termina in maniera quanto mai inaspettata il 25 settembre del 2005: Maurino muore a seguito di un’emorragia cerebrale all’età di soli quarantasei anni. Le leggi americane rendono il distacco ancor più immediato, obbligando il funerale nel corso delle ventiquattr’ore successive il decesso, nel suo caso compiutosi con la cremazione. I familiari hanno fin qui custodito il suo ricordo, condividendolo coi pochi veri amici che hanno continuato a frequentare la loro casa anche dopo la scomparsa di mamma Brunetta, avvenuta lo scorso novembre. Tutti gli altri che lo hanno conosciuto possono rileggerlo in queste pagine, ritrovando uno dei tanti volti amici di Quarrata che da un po’ di tempo non si fanno vedere in giro.