di Linda Meoni. Foto: Lorenzo Tuci.
dicembre 2013
Da qui non passeranno più, segno evidente che questa, un’occasione lo è stata davvero. Ora che i Mondiali di ciclismo sono passati già da un po’ e che gli animi più accesi si sono raffreddati, non senza dimenticare le polemiche relative a viabilità e disagi inevitabili collegati alla gara, è forse tempo di un piccolo bilancio. «Nei quindici giorni di Mondiale» commenta il sindaco di Quarrata Marco Mazzanti, «e dunque non solo nei giorni di gara pura, abbiamo avuto un riscontro immediato sulla nostra economia. Ho avuto occasione di avere confronti diretti con coloro che gestiscono i nostri esercizi e le strutture e devo dire che il ritorno c’è stato. I nostri agriturismi e quelle poche strutture alberghiere esistenti, erano tutte esaurite in quelle due settimane. I risultati sono stati a mio dire interessanti, anche perché le persone venute qua, hanno acquistato molti prodotti del nostro artigianato. Stesso discorso anche per le mostre di mobili. Certo, non acquisti, ma molte visite che certamente hanno fatto un gran bene alla nostra città.
Resta il fatto che si tratta di eventi mondiali e in quanto tali, regalano un certo lustro immediato con risultati che saranno poi visibili nel tempo». Un po’ di preoccupazione la si è respirata nei giorni che hanno preceduto la gara, con qualche disagio inevitabile e il malcontento di quegli esercizi rimasti come “incastrati” lungo il percorso. Ma chi ha potuto, ha scelto di non drammatizzare, sfruttando l’occasione per incassare un po’ di più. E’ il caso, ad esempio, del bar Italia ai Casini che ha organizzato proprio nei giorni di prove e gara, una lotteria appositamente studiata con tanto di premi in palio ogni giorno a chi risultasse il fortunato estratto.
Polemiche o no, insomma, quella del Mondiale è stata davvero una partita unica, passata da una città, Quarrata, che al ciclismo ha sempre dato tanto, casa di campioni e di appassionati del genere; piccola ma preziosa, che in quei giorni ha dedicato anche una mostra al Polo tecnologico di piazza Agenore Fabbri. Una carrellata di due ruote impreziosite dal tempo, dalla polvere e dal vento: immancabili le bici in legno di Vinicio Magni, insieme all’opera di Marco Turi di Caserana, che con ferri di recupero ha creato una bici stilizzata. A testimonianza di una passione, quella del ciclismo, che non si esaurirà di certo con il 29 settembre. E allora appuntamento alla prossima, stavolta soltanto in tv.